martedì, marzo 06, 2012
Riportiamo in questa lettera una storia accaduta ad Haiti, raccontata da suor Marcella nel sito del “Villaggio Italiano” di Waf Jeremie, luogo dove la Speranza è diventata opera per la presenza instancabile della missionaria.

Associazione Kay - Desideriamo proporne la lettura: una storia vera, di dolore umano, un’esperienza che testimonia quale sia la situazione che suor Marcella affronta ogni giorno per vocazione, per portare Amore e Speranza ai più poveri. A noi, volontari e sostenitori dell’associazione, è affidata una grande responsabilità: che la carità offerta attraverso il nostro lavoro e le nostre donazioni non sia solo elemosina ma sia ciò che sostenendola completi l’opera di suor Marcella che è fatta di storie vere, di incontri, di volti, di passione per l’umano bisogno di amore fino alla totale dedizione e condivisione della sofferenza altrui.

Aiutare significa condividere la scelta di suor Marcella di restare tra i più poveri per compiere la vocazione che le è data di vivere, significa restare al suo fianco perché la Carità continui a diventare Speranza per i bambini malnutriti.

Il nostro aiuto permette a suor Marcella di proseguire con il programma nutrizionale: far Carità è quindi una nostra grande responsabilità che permette al missionario di portare l’Amore di Cristo ai poveri.

"Al Vilaj Italyen la realta’ ti sorprende sempre perche’ non c’e’ giornata in cui non ti trovi spiazzato rispetto a cio’ che accade. E’ di pochi giorni fa la morte di Judson, il bimbo del nostro Alex che quest’estate ha girato l’Italia con me e che molti di voi hanno conosciuto. E’ arrivato da noi venerdi con la sua mamma. Mentre il suo papa’ lo pesava come fa con tutti i bimbi che arrivano ogni giorno alla klinik, vedendo il grado di malnutrizione ho detto ad Alex di chiamare subito i ragazzi che si occupano dei bimbi malnutriti e sorprendentemente mi sono sentita rispondere “ma e’ Judson...”. Non l’avevo riconosciuto.......... magro, spento......... in contrasto con il suo fratellino Alexandre che ogni giorno arriva all’asilo nella sua bella divisa rossa. Una corsa verso l’ospedale, una notte di degenza e sabato la telefonata di Alex: “Judson e’ morto”. E cosi’ dentro al dramma della morte di un bimbo, morto di fame, il dramma di due giovani, Alex e la sua donna che datempo avevano deciso di non vivere piu’ insieme ma nessuno ne sapeva niente. Un figlio a testa: Alexandre con il papa’, Judson con la mamma. Ma la mamma non ha lavoro ed il suo bimbo e’ morto di fame. Le lacrime di Alex, incrociate di sfuggita, svelano un dramma, l’ennesimo dramma di questo popolo, l’assenza della famiglia. Ripartire dall’umano e’ il compito, ricostruire l’umano, il metodo, vivere da uomini la speranza.

Stiamo costruendo la casa famiglia al Vilaj Italyen, aspettiamo delle famiglie che insegnino a tutti noi la bellezza di un “per sempre”." (Suor Marcella)

Non lascieremo soli Alex e la sua famiglia, tutti i poveri di Waf Jeremie e suor Marcella continuando ad aiutarli anche con la nostra preghiera.

15/02/2012 - M. Ferrario

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