Da un’indagine del Censis gli italiani credono nell’amore per il bello, nella religione e soprattutto nella famiglia, che negli ultimi tempi sta cambiando “formato”
Qualche giorno fa il Censis ha rivelato dei dati su “I valori degli italiani” nell’ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità nazionale. E’ emerso che il popolo italiano considera come valori più importanti la qualità della vita, la tradizione religiosa, l’amore per il bello e soprattutto la famiglia. Si tratta di elementi che caratterizzano una cospicua fetta dei cittadini e che da sempre contraddistinguono il nostro paese, che rimane ben legato a questi solidi principi nonostante i mutamenti sociali degli ultimi anni e l’avvento della crisi. Anzi, proprio con le situazioni economiche che disorientano l’individuo portandolo, a volte, allo smarrimento o ad una maggior ricerca del bene esclusivamente personale, dai dati del Censis emerge che le persone hanno rafforzato quei valori lontani dall’effimero, dal consumismo, dall’individualismo, mettendo al centro la relazione sociale e familiare.
Il 57% degli italiani ritiene che sia diminuito il desiderio di pensare al proprio ed esclusivo bene e che forse la crisi potrebbe portare una rivalutazione del bene comune e del rapporto interpersonale. Questo approccio meno individualistico gli italiani lo assumono anche nei confronti della religione, punto di riferimento per una percentuale del 21%: il 65% è a favore di una pratica religiosa comunitaria, tralasciando anche qui l’esasperata autonomia.
Un altro elemento rilevato dal Censis è l’amore verso il bello, inteso come etica ed estetica. Per il 70% degli italiani ciò che migliora la qualità è vivere in un posto che non sia bello solo dal punto di vista urbanistico e artistico, ma che possa ritenersi bello anche da un punto di vista civico ed educazionale. Insomma l’Italia, a dispetto della sua antica esterofilia, è un paese in cui il gusto e la concezione di vivere bene sono ancora molto radicati.
Ma il valore in cui gli italiani credono e di cui non possono fare a meno è la famiglia. Da questa indagine si è scoperto che per il 65% delle persone il senso della famiglia è il valore fondamentale. La famiglia è il fulcro della vita degli italiani, in essa si ritrovano i veri punti di riferimenti: per il 22% degli italiani, una percentuale più elevata rispetto agli ultimi anni, la figura del padre è considerata il vero modello.
I dati sono confortanti, nonostante la concezione di famiglia stia cambiando: sono frequenti infatti le coppie coniugate senza figli e le coppie non sposate con figli a carico. In Italia inoltre si sta assistendo ad una diminuzione dei matrimoni misti che uniscono una coppia di diversa etnia: la percentuale è del 14%, un dato più basso rispetto ad altri paesi come gli Stati Uniti, dove sono invece in aumento.
Al rafforzamento dei valori tradizionali della famiglia italiana confermati dal Censis, si oppone però un nuovo scenario: il Parlamento europeo propone ai paesi membri di guardarsi dal "discriminare" le unioni gay privandole della possibilità del matrimonio. Tale apertura ha suscitato alcune polemiche da parte di alcuni parlamentari italiani e trova in disaccordo il presidente del Forum delle Famiglie Francesco Belletti, che controbatte: “Ancora una volta la famiglia ed il diritto alla vita sono finiti nel mirino del Parlamento europeo. L’atto non vincolante approvato ieri intende promuovere il riconoscimento delle coppie omosessuali attraverso il superamento della definizione di famiglia quale unione tra uomo e donna ed al tempo stesso a garantire diritti sessuali e riproduttivi delle donne con particolare riferimento all’aborto sicuro e legale”.
Qualche giorno fa il Censis ha rivelato dei dati su “I valori degli italiani” nell’ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità nazionale. E’ emerso che il popolo italiano considera come valori più importanti la qualità della vita, la tradizione religiosa, l’amore per il bello e soprattutto la famiglia. Si tratta di elementi che caratterizzano una cospicua fetta dei cittadini e che da sempre contraddistinguono il nostro paese, che rimane ben legato a questi solidi principi nonostante i mutamenti sociali degli ultimi anni e l’avvento della crisi. Anzi, proprio con le situazioni economiche che disorientano l’individuo portandolo, a volte, allo smarrimento o ad una maggior ricerca del bene esclusivamente personale, dai dati del Censis emerge che le persone hanno rafforzato quei valori lontani dall’effimero, dal consumismo, dall’individualismo, mettendo al centro la relazione sociale e familiare.
Il 57% degli italiani ritiene che sia diminuito il desiderio di pensare al proprio ed esclusivo bene e che forse la crisi potrebbe portare una rivalutazione del bene comune e del rapporto interpersonale. Questo approccio meno individualistico gli italiani lo assumono anche nei confronti della religione, punto di riferimento per una percentuale del 21%: il 65% è a favore di una pratica religiosa comunitaria, tralasciando anche qui l’esasperata autonomia.
Un altro elemento rilevato dal Censis è l’amore verso il bello, inteso come etica ed estetica. Per il 70% degli italiani ciò che migliora la qualità è vivere in un posto che non sia bello solo dal punto di vista urbanistico e artistico, ma che possa ritenersi bello anche da un punto di vista civico ed educazionale. Insomma l’Italia, a dispetto della sua antica esterofilia, è un paese in cui il gusto e la concezione di vivere bene sono ancora molto radicati.
Ma il valore in cui gli italiani credono e di cui non possono fare a meno è la famiglia. Da questa indagine si è scoperto che per il 65% delle persone il senso della famiglia è il valore fondamentale. La famiglia è il fulcro della vita degli italiani, in essa si ritrovano i veri punti di riferimenti: per il 22% degli italiani, una percentuale più elevata rispetto agli ultimi anni, la figura del padre è considerata il vero modello.
I dati sono confortanti, nonostante la concezione di famiglia stia cambiando: sono frequenti infatti le coppie coniugate senza figli e le coppie non sposate con figli a carico. In Italia inoltre si sta assistendo ad una diminuzione dei matrimoni misti che uniscono una coppia di diversa etnia: la percentuale è del 14%, un dato più basso rispetto ad altri paesi come gli Stati Uniti, dove sono invece in aumento.
Al rafforzamento dei valori tradizionali della famiglia italiana confermati dal Censis, si oppone però un nuovo scenario: il Parlamento europeo propone ai paesi membri di guardarsi dal "discriminare" le unioni gay privandole della possibilità del matrimonio. Tale apertura ha suscitato alcune polemiche da parte di alcuni parlamentari italiani e trova in disaccordo il presidente del Forum delle Famiglie Francesco Belletti, che controbatte: “Ancora una volta la famiglia ed il diritto alla vita sono finiti nel mirino del Parlamento europeo. L’atto non vincolante approvato ieri intende promuovere il riconoscimento delle coppie omosessuali attraverso il superamento della definizione di famiglia quale unione tra uomo e donna ed al tempo stesso a garantire diritti sessuali e riproduttivi delle donne con particolare riferimento all’aborto sicuro e legale”.
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