Secondo l'Iucn il 12% delle specie marine che sono oggetto di studio in un'enorme area che va dal Golfo di California alle coste di Panama e Costa Rica, in 5 isole ed arcipelaghi oceanici del Pacifico Tropicale Orientale, sono minacciate di estinzione. Le principali minacce per la flora e la fauna marina dell'area sono quelle ormai ricorrenti in tutti i mari del pianeta: pesca eccessiva e perdita di habitat, ai quali si aggiunge l'impatto sempre più forte dalla Oscilación del Sur - El Niño.
GreenReport - Lo studio è la prima valutazione disponibile della Lista Rossa delle specie minacciate dell'Iucn sulle specie di pesce, mammiferi marini, tartarughe, coralli, uccelli marini, mangrovie e praterie sottomarine di questa importante regione biogeografica marina. Lo studio individua le zone geografiche specifiche dove sono più necessari sforzi di salvaguardia e tra questi ci sono lo sbocco del Golfo della California e le coste di Panama e Costarica. Il rapporto indica anche le emergenze naturalistiche e dove sono i maggiori pericoli per la vita marina.
Beth Polidoro, ricercatrice della Marine biodiversity Unit dell'Iucn, evidenzia che «Comprendere la vulnerabilità delle specie di fronte alle minacce più importanti è essenziale per determinare in quale maniera le specie e gli ambienti marini possano rispondere simultaneamente ad una o più minacce. L'identificazione delle specie minacciate e dei responsabili delle minacce nella regione del Pacifico Tropicale Orientale può aiutare ad indirizzare le priorità marine locali e regionali della conservazione della biodiversità, così come servire a documentare le politiche».
Negli ultimi anni nel mondo si sono estinte almeno 20 specie marine e più di 133 popolazioni locali di specie marine hanno avuto lo stesso destino. Durante il periodo di El Niño del 1982-1983 è scomparsa la Damisela moteada (Azurina eupalama), una specie di pesci endemica delle isole Galápagos. Fortissime riduzioni sono state documentate in varie popolazioni marine, comprese quelle di pesci di valore commerciale, pesci delle barriere coralline, coralli, mangrovieti e colonie di uccelli marini. Due specie marine commerciali, che prima erano comuni nelle acque della California meridionale e nel Golfo de California in Messico, il totoaba (Totoaba macdonaldi) e il boccalone di mare gigante (Stereolepis gigas) sono ora considerate a rischio critico di estinzione. Si tratta di due specie molto longeve ma richieste per la qualità della loro carne e quindi vittime della pesca eccessiva che è facilitata dai grandi concentramenti di questi due pesci durante la stagione riproduttiva. Ma le mattanze dei pescatori nelle aree di deposizione delle uova rihanno ridotto progressivamente la possibilità di ricostruire popolazioni vitali e la pesca è diventata rapidamente insostenibile.
Uno degli autori dello studio, Scott Henderson, direttore regionale marine conservation di Conservation International, sottolinea che «Salvare le specie minacciate è la cosa più importante di tutte quelle che possiamo fare per salvaguardare la salute dell'oceano, dalla quale traggono benefici i milioni di persone che dipendono da oceani prosperi e produttivi. Questo nuovo studio è uno sforzo scientifico monumentale che dovrebbe portare i governi a sostenere gli sforzi delle organizzazioni necessari a concentrare i dollari della conservazione sulle specie, i luoghi ed i problemi che hanno più necessità di aiuto».
Lo studio rafforza la convinzione che siano necessarie azioni di salvaguardia per le specie marine e le aree geografiche che sono maggiormente minacciate. «Per esempio - scrive l'Iucn - la creazione di un'area marina protetta intorno all'isola di Clipperton nell'Oceano Pacifico Orientale, deve essere una priorità, perché ospita una delle più alte proporzioni di specie minacciate nel Pacifico Tropicale Orientale ed è l'unica delle cinque isole ed arcipelaghi oceanici della regione che manca di una protezione governativa completa».
Sarebbero essenziali anche leggi che limitino il taglio delle mangrovie in importanti aree di riproduzione dei pesci al largo delle coste di Costarica e Panama, così come dovrebbe essere una priorità una migliore gestione di dati, rapporti e monitoraggi sia per le specie oggetto di catture accidentali che dell'industria della pesca, se si vuole davvero che gli sforzi di salvaguardia delle specie marine abbiano possibilità di successo.
Tom Brooks, responsabile scientifico di Nature Serve è convinto che «Questi sono passi tangibili che possiamo fare per diminuire il rischio di estinzione delle specie del Pacifico Tropicale Orientale. Per esempio, quanto alle poche minacciate dall'industria della pesca, dobbiamo lavorare per una migliore gestione tanto a livello locale come regionale. Possiamo chiedere un cambiamento, però prima dobbiamo raccogliere ed utilizzare i dati validi disponibili».
GreenReport - Lo studio è la prima valutazione disponibile della Lista Rossa delle specie minacciate dell'Iucn sulle specie di pesce, mammiferi marini, tartarughe, coralli, uccelli marini, mangrovie e praterie sottomarine di questa importante regione biogeografica marina. Lo studio individua le zone geografiche specifiche dove sono più necessari sforzi di salvaguardia e tra questi ci sono lo sbocco del Golfo della California e le coste di Panama e Costarica. Il rapporto indica anche le emergenze naturalistiche e dove sono i maggiori pericoli per la vita marina.
Beth Polidoro, ricercatrice della Marine biodiversity Unit dell'Iucn, evidenzia che «Comprendere la vulnerabilità delle specie di fronte alle minacce più importanti è essenziale per determinare in quale maniera le specie e gli ambienti marini possano rispondere simultaneamente ad una o più minacce. L'identificazione delle specie minacciate e dei responsabili delle minacce nella regione del Pacifico Tropicale Orientale può aiutare ad indirizzare le priorità marine locali e regionali della conservazione della biodiversità, così come servire a documentare le politiche».
Negli ultimi anni nel mondo si sono estinte almeno 20 specie marine e più di 133 popolazioni locali di specie marine hanno avuto lo stesso destino. Durante il periodo di El Niño del 1982-1983 è scomparsa la Damisela moteada (Azurina eupalama), una specie di pesci endemica delle isole Galápagos. Fortissime riduzioni sono state documentate in varie popolazioni marine, comprese quelle di pesci di valore commerciale, pesci delle barriere coralline, coralli, mangrovieti e colonie di uccelli marini. Due specie marine commerciali, che prima erano comuni nelle acque della California meridionale e nel Golfo de California in Messico, il totoaba (Totoaba macdonaldi) e il boccalone di mare gigante (Stereolepis gigas) sono ora considerate a rischio critico di estinzione. Si tratta di due specie molto longeve ma richieste per la qualità della loro carne e quindi vittime della pesca eccessiva che è facilitata dai grandi concentramenti di questi due pesci durante la stagione riproduttiva. Ma le mattanze dei pescatori nelle aree di deposizione delle uova rihanno ridotto progressivamente la possibilità di ricostruire popolazioni vitali e la pesca è diventata rapidamente insostenibile.
Uno degli autori dello studio, Scott Henderson, direttore regionale marine conservation di Conservation International, sottolinea che «Salvare le specie minacciate è la cosa più importante di tutte quelle che possiamo fare per salvaguardare la salute dell'oceano, dalla quale traggono benefici i milioni di persone che dipendono da oceani prosperi e produttivi. Questo nuovo studio è uno sforzo scientifico monumentale che dovrebbe portare i governi a sostenere gli sforzi delle organizzazioni necessari a concentrare i dollari della conservazione sulle specie, i luoghi ed i problemi che hanno più necessità di aiuto».
Lo studio rafforza la convinzione che siano necessarie azioni di salvaguardia per le specie marine e le aree geografiche che sono maggiormente minacciate. «Per esempio - scrive l'Iucn - la creazione di un'area marina protetta intorno all'isola di Clipperton nell'Oceano Pacifico Orientale, deve essere una priorità, perché ospita una delle più alte proporzioni di specie minacciate nel Pacifico Tropicale Orientale ed è l'unica delle cinque isole ed arcipelaghi oceanici della regione che manca di una protezione governativa completa».
Sarebbero essenziali anche leggi che limitino il taglio delle mangrovie in importanti aree di riproduzione dei pesci al largo delle coste di Costarica e Panama, così come dovrebbe essere una priorità una migliore gestione di dati, rapporti e monitoraggi sia per le specie oggetto di catture accidentali che dell'industria della pesca, se si vuole davvero che gli sforzi di salvaguardia delle specie marine abbiano possibilità di successo.
Tom Brooks, responsabile scientifico di Nature Serve è convinto che «Questi sono passi tangibili che possiamo fare per diminuire il rischio di estinzione delle specie del Pacifico Tropicale Orientale. Per esempio, quanto alle poche minacciate dall'industria della pesca, dobbiamo lavorare per una migliore gestione tanto a livello locale come regionale. Possiamo chiedere un cambiamento, però prima dobbiamo raccogliere ed utilizzare i dati validi disponibili».
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