Coca-Cola resta a Rosarno. Il timore che la multinazionale lasciasse la piana calabrese di Gioia Tauro e rescindesse i contratti con i produttori agrumicoli locali si è dissipato la settimana scorsa, quando il direttore degli Affari Pubblici europei dell’azienda, Salvatore Gabola, ha incontrato in Regione il presidente Giuseppe Scopellitti
Liberainformazione - Gabola ha escluso il ricorso ad arance straniere nella produzione di Fanta. Coca-Cola rimane tuttavia sulle stesse posizioni riguardo a percentuale di succo nella bevanda e costi di raccolta, posizioni che Coldiretti contestava in una recente manifestazione nella stessa Rosarno. Salvatore Gabola ha risposto alle domande di E online.La vostra azienda fa riferimento alla riapertura del dialogo con le aziende interessate ‘al fine di ripristinare collaborazioni durature e reciprocamente sostenibili’. Cosa cambia rispetto al passato?
Abbiamo confermato la nostra intenzione di lavorare con i fornitori locali di succo di frutta e di discutere con loro prospettive di collaborazioni durature e reciprocamente sostenibili nel tempo.
Il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti ha parlato di ‘tutela e valorizzazione’ della produzione agrumicola locale. La Coca-Cola importerà dall’estero le sue arance?
No. Il 100 percento del succo di arance che utilizziamo in Italia per Fanta proviene e continuerà a provenire da produttori italiani.
Come è possibile scoraggiare il lavoro nero, se è quello più economico (si parla di costi di raccolta di 6-7 centesimi al chilo)?
Da molti anni lavoriamo per sostenere pratiche di lavoro corrette nella nostra supply chain. Le nostre linee guida per i fornitori, parte integrante dei nostri contratti, includono le nostre aspettative riguardo al rispetto della legislazione e alle pratiche dei diritti umani sul posto di lavoro. Tutti iI nostri fornitori diretti sono oggetto di audit regolari per garantire il rispetto di tali impegni, inclusi i nostri fornitori di succo in Italia. Certo non possiamo sistematicamente controllare ogni singolo consorzio e coltivatore indipendente lungo la filiera ma i nostri fornitori di succo hanno dichiarazioni da un ampio numero dei consorzi che li riforniscono che attestano la loro conformità alle leggi e alle nostre linee-guida. Di fronte alle situazioni che sono emerse in recenti articoli di stampa, siamo intenzionati a considerare verifiche ispettive più dettagliate e collaboreremo naturalmente con i nostri fornitori locali, le autorità e le parti interessate per affrontare ogni risultato rilevante.
E’ possibile aumentare la percentuale (12 percento) del succo di arancia in bevande come la Fanta?
Fanta in Italia ha un contenuto di succo d’arancia più elevato che altrove e corrisponde al gusto dei consumatori italiani.
Di particolare rilievo è la volontà di lavorare con le autorità locali in merito alle attività di accoglienza e integrazione dei lavoratori immigrati. Si potrebbe ragionevolmente definire un evento rivoluzionario, se la Coca-Cola investisse in strutture o attività di accoglienza. Di cosa parliamo, in concreto?
Abbiamo espresso la volontà di discutere con le autorità e altri attori locali, i soli esperti di ciò che va fatto per accogliere i lavoratori immigrati, il ruolo che un’azienda come la nostra potrebbe svolgere. a sostegno di quanto già avviene. La nostra azienda ha una lunga tradizione di filantropia e corporate social responsibility e aiuta un gran numero di associazioni e NGOs nel mondo intero, in particolare attraverso la Coca-Cola Foundation. Per più dettagli, invitiamo a consultare il sito www.thecoca-colacompany.com.
Liberainformazione - Gabola ha escluso il ricorso ad arance straniere nella produzione di Fanta. Coca-Cola rimane tuttavia sulle stesse posizioni riguardo a percentuale di succo nella bevanda e costi di raccolta, posizioni che Coldiretti contestava in una recente manifestazione nella stessa Rosarno. Salvatore Gabola ha risposto alle domande di E online.La vostra azienda fa riferimento alla riapertura del dialogo con le aziende interessate ‘al fine di ripristinare collaborazioni durature e reciprocamente sostenibili’. Cosa cambia rispetto al passato?
Abbiamo confermato la nostra intenzione di lavorare con i fornitori locali di succo di frutta e di discutere con loro prospettive di collaborazioni durature e reciprocamente sostenibili nel tempo.
Il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti ha parlato di ‘tutela e valorizzazione’ della produzione agrumicola locale. La Coca-Cola importerà dall’estero le sue arance?
No. Il 100 percento del succo di arance che utilizziamo in Italia per Fanta proviene e continuerà a provenire da produttori italiani.
Come è possibile scoraggiare il lavoro nero, se è quello più economico (si parla di costi di raccolta di 6-7 centesimi al chilo)?
Da molti anni lavoriamo per sostenere pratiche di lavoro corrette nella nostra supply chain. Le nostre linee guida per i fornitori, parte integrante dei nostri contratti, includono le nostre aspettative riguardo al rispetto della legislazione e alle pratiche dei diritti umani sul posto di lavoro. Tutti iI nostri fornitori diretti sono oggetto di audit regolari per garantire il rispetto di tali impegni, inclusi i nostri fornitori di succo in Italia. Certo non possiamo sistematicamente controllare ogni singolo consorzio e coltivatore indipendente lungo la filiera ma i nostri fornitori di succo hanno dichiarazioni da un ampio numero dei consorzi che li riforniscono che attestano la loro conformità alle leggi e alle nostre linee-guida. Di fronte alle situazioni che sono emerse in recenti articoli di stampa, siamo intenzionati a considerare verifiche ispettive più dettagliate e collaboreremo naturalmente con i nostri fornitori locali, le autorità e le parti interessate per affrontare ogni risultato rilevante.
E’ possibile aumentare la percentuale (12 percento) del succo di arancia in bevande come la Fanta?
Fanta in Italia ha un contenuto di succo d’arancia più elevato che altrove e corrisponde al gusto dei consumatori italiani.
Di particolare rilievo è la volontà di lavorare con le autorità locali in merito alle attività di accoglienza e integrazione dei lavoratori immigrati. Si potrebbe ragionevolmente definire un evento rivoluzionario, se la Coca-Cola investisse in strutture o attività di accoglienza. Di cosa parliamo, in concreto?
Abbiamo espresso la volontà di discutere con le autorità e altri attori locali, i soli esperti di ciò che va fatto per accogliere i lavoratori immigrati, il ruolo che un’azienda come la nostra potrebbe svolgere. a sostegno di quanto già avviene. La nostra azienda ha una lunga tradizione di filantropia e corporate social responsibility e aiuta un gran numero di associazioni e NGOs nel mondo intero, in particolare attraverso la Coca-Cola Foundation. Per più dettagli, invitiamo a consultare il sito www.thecoca-colacompany.com.
di Luca Galassi
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