Il governo di destra della Bulgaria dopo anni di tira e molla, ha finalmente rinunciato alla costruzione della centrale nucleare di Belene (nella foto), prevista da un accordo con la Russia nel 2006.
Greeneconomy - L'annuncio è stato dato il 28 marzo all'agenzia di stampa BgNes del ministro delle finanze di Sofia, Vladislav Goranov, che ha spiegato che al posto della centrale nucleare ne verrà costruita una termica, poi il primo ministro Boïko Borissov ha informato della decisione, destinata a causare un forte scontro con i russi, il presidente bulgaro Rosen Plevneliev. Infatti la stizzita reazione di Mosca non si è fatta attendere troppo: «La Russia insisterà sul rispetto del contratto russo-bulgaro malgrado la recente decisione di Sofia di rinunciare alla costruzione della centrale nucleare Belene - ha detto il ministro russo dell'energia Sergei Chmatko - Formuleremo le nostre decisioni e proposte in stretta conformità alle regole ed agli obblighi presi dalle due parti».
Oggi a Mosca è previsto un incontro con il nuovo ministro bulgaro dell'energia proprio sulla centrale di Belene ma Chmatko ha avvertito gelido: «Le nostre relazioni con l'organizzazione bulgara incaricata della centrale di Belene si fondano su una base giuridica ben chiara (...) Noi produciamo le attrezzature per questa centrale da lungo tempo».
Insomma, i russi si appresterebbero a chiedere ai bulgari il pagamento del lavoro già fatto, di quanto ordinato e dei danni economici che subiranno.
Bulgaria e Russia avevano firmato un accordo per la costruzione della centrale il 29 novembre 2006 e un contratto il 18 gennaio 2008. Il costo del progetto era stimato in 4 miliardi di euro e il gruppo russo Atomstroyexport si era aggiudicato la gara d'appalto tenutasi nel 2005. Gara che il partito di Borissov ha più volte definito "truccata".
La centrale di Belene avrebbe dovuto essere dotata di due reattori da 1.000 MW ciascuno e rappresentava un importante progetto di coi operazione russo-bulgaro nel nucleare civile, ma i l progetto è stato subito messo in discussione da Borissov appena vinte le elezioni nel 2009, che ha accusato praticamente i russi di aver dato una fregatura nucleare alla Bulgaria e per questo ha messo in discussione tutti i progetti energetici concordati dai precedenti governi con Mosca.
Ma ai bulgari sembra piacere il rischio: bocciato dal governo e dal Parlamento i l nucleare, la nuova centrale che sorgerà a Belene funzionerà probabilmente con il famigerato gas di scisti, come ha confermato un parlamentare bulgaro, Stanislav Stanilov, all'agenzia russa.
Perrò proprio il governo populista bulgaro aveva sospeso solo a gennaio la realizzazione di un progetto di prospezione di shale gas della multinazionale Chevron Corporation, dicendo di essere contro la produzione di gas da scisti per ragioni ecologiche.
Greeneconomy - L'annuncio è stato dato il 28 marzo all'agenzia di stampa BgNes del ministro delle finanze di Sofia, Vladislav Goranov, che ha spiegato che al posto della centrale nucleare ne verrà costruita una termica, poi il primo ministro Boïko Borissov ha informato della decisione, destinata a causare un forte scontro con i russi, il presidente bulgaro Rosen Plevneliev. Infatti la stizzita reazione di Mosca non si è fatta attendere troppo: «La Russia insisterà sul rispetto del contratto russo-bulgaro malgrado la recente decisione di Sofia di rinunciare alla costruzione della centrale nucleare Belene - ha detto il ministro russo dell'energia Sergei Chmatko - Formuleremo le nostre decisioni e proposte in stretta conformità alle regole ed agli obblighi presi dalle due parti».
Oggi a Mosca è previsto un incontro con il nuovo ministro bulgaro dell'energia proprio sulla centrale di Belene ma Chmatko ha avvertito gelido: «Le nostre relazioni con l'organizzazione bulgara incaricata della centrale di Belene si fondano su una base giuridica ben chiara (...) Noi produciamo le attrezzature per questa centrale da lungo tempo».
Insomma, i russi si appresterebbero a chiedere ai bulgari il pagamento del lavoro già fatto, di quanto ordinato e dei danni economici che subiranno.
Bulgaria e Russia avevano firmato un accordo per la costruzione della centrale il 29 novembre 2006 e un contratto il 18 gennaio 2008. Il costo del progetto era stimato in 4 miliardi di euro e il gruppo russo Atomstroyexport si era aggiudicato la gara d'appalto tenutasi nel 2005. Gara che il partito di Borissov ha più volte definito "truccata".
La centrale di Belene avrebbe dovuto essere dotata di due reattori da 1.000 MW ciascuno e rappresentava un importante progetto di coi operazione russo-bulgaro nel nucleare civile, ma i l progetto è stato subito messo in discussione da Borissov appena vinte le elezioni nel 2009, che ha accusato praticamente i russi di aver dato una fregatura nucleare alla Bulgaria e per questo ha messo in discussione tutti i progetti energetici concordati dai precedenti governi con Mosca.
Ma ai bulgari sembra piacere il rischio: bocciato dal governo e dal Parlamento i l nucleare, la nuova centrale che sorgerà a Belene funzionerà probabilmente con il famigerato gas di scisti, come ha confermato un parlamentare bulgaro, Stanislav Stanilov, all'agenzia russa.
Perrò proprio il governo populista bulgaro aveva sospeso solo a gennaio la realizzazione di un progetto di prospezione di shale gas della multinazionale Chevron Corporation, dicendo di essere contro la produzione di gas da scisti per ragioni ecologiche.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.