All'Angelus, Benedetto XVI sottolinea che Cristo è venuto non a condannare il mondo, ma a salvarlo. L'uomo "deve riconoscere di essere malato". L'invio ad accostarsi alla Confessione durante la Quaresima. Il grazie anticipato per gli auguri di buon onomastico. La preghiera per il viaggio in Messico e a Cuba. La Giornata dell'acqua per affermare "i diritti alla vita e alla nutrizione di ogni essere umano" e "un uso responsabile e solidale dei beni della terra".
AsiaNews - "All'orizzonte del deserto" , che Gesù attraversa con noi nella Quaresima, "si profila la Croce.. culmine della sua missione... La Croce di Cristo è il vertice dell'amore, che ci dona la salvezza". Così , parlando coi pellegrini prima dell'Angelus, Benedetto XVI riassume il senso del vangelo della domenica IV di Quaresima (Giov. 3, 14-23), che lega l'innalzamento di Gesù in croce al serpente nel deserto, innalzato da Mosè. "Anche Gesù sarà innalzato sulla Croce, perché chiunque è in pericolo di morte a causa del peccato, rivolgendosi con fede a Lui, che è morto per noi, sia salvato". Il papa cita ancora san Giovanni: «Dio infatti non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui" (Gv 3,17).
E aggiunge: "Se infinito è l'amore misericordioso di Dio, che è arrivato al punto di dare il suo unico Figlio in riscatto della nostra vita, grande è anche la nostra responsabilità: ciascuno, infatti, deve riconoscere di essere malato, per poter essere guarito; ciascuno deve confessare il proprio peccato, perché il perdono di Dio, già donato sulla Croce, possa avere effetto nel suo cuore e nella sua vita".
"A volte - conclude il pontefice - l'uomo ama più le tenebre che la luce, perché è attaccato ai suoi peccati. Ma è solo aprendosi alla luce, è solo confessando sinceramente le proprie colpe a Dio, che si trova la vera pace e la vera gioia. E' importante allora accostarsi con regolarità al Sacramento della Penitenza, in particolare in Quaresima, per ricevere il perdono del Signore e intensificare il nostro cammino di conversione".
Prima della preghiera mariana, Benedetto XVI ha chiesto a tutti i fedeli di pregare per il suo prossimo viaggio che dal 23 marzo lo porterà in Messico e a Cuba. "Affidiamolo - ha aggiunto - all'intercessione della Beata Vergine Maria, tanto amata e venerata in questi due Paesi che mi accingo a visitare".
Egli ha anche ringraziato in anticipo tutti coloro che " che avranno per me un ricordo nella preghiera, nel giorno del mio onomastico", che è domani, festa di san Giuseppe.
Dopo l'Angelus, Benedetto XVI ha ricordato il VI Forum mondiale dell'acqua, conclusosi ieri a Marsiglia e ha aggiunto: "giovedì prossimo [22 marzo] si celebrerà la Giornata mondiale dell'acqua, che quest'anno sottolinea il fondamentale legame di tale preziosa e limitata risorsa con la sicurezza alimentare. Auspico che queste iniziative contribuiscano a garantire per tutti un accesso equo, sicuro e adeguato all'acqua, promuovendo così i diritti alla vita e alla nutrizione di ogni essere umano e un uso responsabile e solidale dei beni della terra, a beneficio delle generazioni presenti e future".
AsiaNews - "All'orizzonte del deserto" , che Gesù attraversa con noi nella Quaresima, "si profila la Croce.. culmine della sua missione... La Croce di Cristo è il vertice dell'amore, che ci dona la salvezza". Così , parlando coi pellegrini prima dell'Angelus, Benedetto XVI riassume il senso del vangelo della domenica IV di Quaresima (Giov. 3, 14-23), che lega l'innalzamento di Gesù in croce al serpente nel deserto, innalzato da Mosè. "Anche Gesù sarà innalzato sulla Croce, perché chiunque è in pericolo di morte a causa del peccato, rivolgendosi con fede a Lui, che è morto per noi, sia salvato". Il papa cita ancora san Giovanni: «Dio infatti non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui" (Gv 3,17).
E aggiunge: "Se infinito è l'amore misericordioso di Dio, che è arrivato al punto di dare il suo unico Figlio in riscatto della nostra vita, grande è anche la nostra responsabilità: ciascuno, infatti, deve riconoscere di essere malato, per poter essere guarito; ciascuno deve confessare il proprio peccato, perché il perdono di Dio, già donato sulla Croce, possa avere effetto nel suo cuore e nella sua vita".
"A volte - conclude il pontefice - l'uomo ama più le tenebre che la luce, perché è attaccato ai suoi peccati. Ma è solo aprendosi alla luce, è solo confessando sinceramente le proprie colpe a Dio, che si trova la vera pace e la vera gioia. E' importante allora accostarsi con regolarità al Sacramento della Penitenza, in particolare in Quaresima, per ricevere il perdono del Signore e intensificare il nostro cammino di conversione".
Prima della preghiera mariana, Benedetto XVI ha chiesto a tutti i fedeli di pregare per il suo prossimo viaggio che dal 23 marzo lo porterà in Messico e a Cuba. "Affidiamolo - ha aggiunto - all'intercessione della Beata Vergine Maria, tanto amata e venerata in questi due Paesi che mi accingo a visitare".
Egli ha anche ringraziato in anticipo tutti coloro che " che avranno per me un ricordo nella preghiera, nel giorno del mio onomastico", che è domani, festa di san Giuseppe.
Dopo l'Angelus, Benedetto XVI ha ricordato il VI Forum mondiale dell'acqua, conclusosi ieri a Marsiglia e ha aggiunto: "giovedì prossimo [22 marzo] si celebrerà la Giornata mondiale dell'acqua, che quest'anno sottolinea il fondamentale legame di tale preziosa e limitata risorsa con la sicurezza alimentare. Auspico che queste iniziative contribuiscano a garantire per tutti un accesso equo, sicuro e adeguato all'acqua, promuovendo così i diritti alla vita e alla nutrizione di ogni essere umano e un uso responsabile e solidale dei beni della terra, a beneficio delle generazioni presenti e future".
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