Ennesima giornata di violenze in Siria: sette persone sono morte e 20 sono rimaste ferite dall’esplosione provocata da un kamikaze che si è lanciato con un'auto contro un posto di blocco a Deraa. Tra le vittime vi sarebbero membri delle forze di sicurezza lealiste. Intanto, proseguono le pressioni della comunità internazionale, con in testa il segretario dell’Onu Ban Ki-moon, affinché il convoglio con gli aiuti della Croce Rossa possa entrare a Bab Amro, il quartiere di Homs che da circa un mese è teatro di durissimi scontri tra esercito e insorti.
Radio Vaticana - Marco Guerra ne ha parlato con il portavoce del Comitato internazionale della Croce Rossa in Siria, Saleh Dabakeh:
R. – Noi abbiamo un’autorizzazione del governo siriano per entrare in Baba Amr, ma siamo bloccati per la situazione sul terreno… Quello che dobbiamo fare ora è cercare di ristabilire delle trattative con il governo siriano. Questa è la cosa migliore che possiamo fare e speriamo di riuscire a entrare quanto prima possibile. La nostra speranza è questo avvenga già oggi.
D. – Cosa succederà nelle prossime ore? La Croce Rossa sarà in grado di risolvere la situazione?
R. – L’idea era quella di entrare già ieri. Ci sono persone lì che combattano da circa un mese. Ci sono tanti bisogni e ci sono emergenze relative al cibo, alle medicine. C’è bisogno di evacuare quanti sono probabilmente feriti e c’è l’urgenza di portare assistenza medica e di provvedere alle cure mediche necessarie. E’ questa la regione per la quale è necessario riuscire ad entrare ora, oggi e non domani.
D. – Ieri, il governo aveva assicurato che il distretto era libero dai ribelli. Qual è la situazione all’interno di Baba Amr?
R. – I can say many things…
Non posso dire molto e non posso escludere niente, perché noi non siamo lì. Vogliamo arrivare lì, vedere la situazione e riuscire a portare assistenza, distribuire aiuti e evacuare quanti più persone è possibile. Il team della Croce Rossa sta aspettando, nel quartier generale della nostra sede di Homs, che si ponga fine a questa crisi, che si sblocchi la situazione e ci venga permesso di entrare già oggi. (mg)
Radio Vaticana - Marco Guerra ne ha parlato con il portavoce del Comitato internazionale della Croce Rossa in Siria, Saleh Dabakeh:
R. – Noi abbiamo un’autorizzazione del governo siriano per entrare in Baba Amr, ma siamo bloccati per la situazione sul terreno… Quello che dobbiamo fare ora è cercare di ristabilire delle trattative con il governo siriano. Questa è la cosa migliore che possiamo fare e speriamo di riuscire a entrare quanto prima possibile. La nostra speranza è questo avvenga già oggi.
D. – Cosa succederà nelle prossime ore? La Croce Rossa sarà in grado di risolvere la situazione?
R. – L’idea era quella di entrare già ieri. Ci sono persone lì che combattano da circa un mese. Ci sono tanti bisogni e ci sono emergenze relative al cibo, alle medicine. C’è bisogno di evacuare quanti sono probabilmente feriti e c’è l’urgenza di portare assistenza medica e di provvedere alle cure mediche necessarie. E’ questa la regione per la quale è necessario riuscire ad entrare ora, oggi e non domani.
D. – Ieri, il governo aveva assicurato che il distretto era libero dai ribelli. Qual è la situazione all’interno di Baba Amr?
R. – I can say many things…
Non posso dire molto e non posso escludere niente, perché noi non siamo lì. Vogliamo arrivare lì, vedere la situazione e riuscire a portare assistenza, distribuire aiuti e evacuare quanti più persone è possibile. Il team della Croce Rossa sta aspettando, nel quartier generale della nostra sede di Homs, che si ponga fine a questa crisi, che si sblocchi la situazione e ci venga permesso di entrare già oggi. (mg)
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