Giornate ricche quelle del prossimo Convegno delle Presidenze diocesane di Azione Cattolica, a Roma dal 28 aprile all’1 maggio 2012. Con il titolo/slogan Esperti in umanità.
Il Concilio, l’Azione Cattolica, la formazione - che richiama una bella espressione di Paolo VI - i “quadri” dell’Associazione, provenienti da tutta Italia, si confronteranno con la volontà di ampliare gli orizzonti sui quali l’Azione Cattolica sta concentrando il suo impegno nel triennio in corso: una fede che cambia la vita, generando scelte; la vita associativa al servizio dell’educazione; l’impegno per il bene comune. Dunque tre saranno le esperienze fondanti che l’Azione Cattolica rimette al centro dell’attenzione dei partecipanti al Convegno per perseguire tali propositi: il Concilio, l’associazione, la formazione. A partire da alcuni interrogativi: Quale vocazione di uomini e donne emerge dal Concilio, di cui noi tutti siamo eredi? Perché l’11 ottobre 1962 – data di apertura del Vaticano II – ha segnato l’inizio di un cambiamento epocale, di un evento che ha modificato il corso della storia? E ancora: L’Azione Cattolica è figlia della Chiesa vagheggiata dai documenti conciliari, è figlia di quello statuto rinnovato, voluto da Vittorio Bachelet, che faceva della scelta religiosa lo stile associativo di incontro con il mondo. Quali sono le forme e le strade che l’Associazione è chiamata a percorrere oggi, alla luce dell’insegnamento conciliare, per continuare a promuovere vissuti significativi, relazioni vere, senso di corresponsabilità, passione e creatività, per proporre cammini formativi graduali e progressivi, grazie ai quali sviluppare quella vita interiore che sola rende tutti veramente all’altezza della nostra umanità?
È l’ascolto appassionato della Parola di Dio, della strada, del magistero, del vissuto, che è scomodo e chiede la fedeltà a Dio e all’uomo. I santi ci insegnano che questa storia credente cambia la storia dal di dentro. È perciò un grande dono il fatto che nel cuore delle giornate del Convegno, l’Azione Cattolica renderà più concreta questa consapevolezza vivendo insieme la gioia del grande giorno della beatificazione di Giuseppe Toniolo, sposo, padre, studioso, docente, cristiano, che ha fatto della sua vita un capolavoro a servizio della Chiesa e del Paese.
Nella gratitudine a Dio per averci donato questo uomo, che ci indica e ci precede nel cammino possibile di una santità nel quotidiano, ci lasceremo provocare dalle sue parole: «Noi credenti sentiamo, nel fondo dell’anima, che chi definitivamente recherà a salvamento la società presente non sarà un diplomatico, un dotto, un eroe, bensì un santo, anzi una società di santi».
Tra i partecipanti al Convegno: card. Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e Arcivescovo di Genova; card. Salvatore De Giorgi, Arcivescovo emerito di Palermo; mons. Simon Ntamwana, Arcivescovo di Gitega e Presidente dell’Associazione Conferenze Episcopali dell’Africa Centrale; mons. Adriano Bernardini, Nunzio Apostolico in Italia; mons. Domenico Sigalini, Assistente Ecclesiastico Generale dell’AC e Vescovo di Palestrina; Enzo Bianchi, Priore del Monastero di Bose; Lorenzo Ornaghi, Ministro per i Beni e le Attività Culturali; Paul Bhatti, Ministro per l’Armonia Nazionale in Pakistan e fratello di Shahbaz Bhatti; Emilio Inzaurraga, Presidente Nazionale dell’AC Argentina e Coordinatore del FIAC; Franco Miano, Presidente Nazionale dell’Azione Cattolica Italiana; Giovanni Grandi, Docente di Antropologia all’Università di Padova e Presidente AC-Diocesi di Trieste; Stefano Zamagni, Economista; Stella Morra, Docente di Teologia alla Pontificia Università Gregoriana; Pierpaolo Triani, Docente di Didattica generale all’Università Cattolica di Piacenza.
Il Concilio, l’Azione Cattolica, la formazione - che richiama una bella espressione di Paolo VI - i “quadri” dell’Associazione, provenienti da tutta Italia, si confronteranno con la volontà di ampliare gli orizzonti sui quali l’Azione Cattolica sta concentrando il suo impegno nel triennio in corso: una fede che cambia la vita, generando scelte; la vita associativa al servizio dell’educazione; l’impegno per il bene comune. Dunque tre saranno le esperienze fondanti che l’Azione Cattolica rimette al centro dell’attenzione dei partecipanti al Convegno per perseguire tali propositi: il Concilio, l’associazione, la formazione. A partire da alcuni interrogativi: Quale vocazione di uomini e donne emerge dal Concilio, di cui noi tutti siamo eredi? Perché l’11 ottobre 1962 – data di apertura del Vaticano II – ha segnato l’inizio di un cambiamento epocale, di un evento che ha modificato il corso della storia? E ancora: L’Azione Cattolica è figlia della Chiesa vagheggiata dai documenti conciliari, è figlia di quello statuto rinnovato, voluto da Vittorio Bachelet, che faceva della scelta religiosa lo stile associativo di incontro con il mondo. Quali sono le forme e le strade che l’Associazione è chiamata a percorrere oggi, alla luce dell’insegnamento conciliare, per continuare a promuovere vissuti significativi, relazioni vere, senso di corresponsabilità, passione e creatività, per proporre cammini formativi graduali e progressivi, grazie ai quali sviluppare quella vita interiore che sola rende tutti veramente all’altezza della nostra umanità?
È l’ascolto appassionato della Parola di Dio, della strada, del magistero, del vissuto, che è scomodo e chiede la fedeltà a Dio e all’uomo. I santi ci insegnano che questa storia credente cambia la storia dal di dentro. È perciò un grande dono il fatto che nel cuore delle giornate del Convegno, l’Azione Cattolica renderà più concreta questa consapevolezza vivendo insieme la gioia del grande giorno della beatificazione di Giuseppe Toniolo, sposo, padre, studioso, docente, cristiano, che ha fatto della sua vita un capolavoro a servizio della Chiesa e del Paese.
Nella gratitudine a Dio per averci donato questo uomo, che ci indica e ci precede nel cammino possibile di una santità nel quotidiano, ci lasceremo provocare dalle sue parole: «Noi credenti sentiamo, nel fondo dell’anima, che chi definitivamente recherà a salvamento la società presente non sarà un diplomatico, un dotto, un eroe, bensì un santo, anzi una società di santi».
Tra i partecipanti al Convegno: card. Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e Arcivescovo di Genova; card. Salvatore De Giorgi, Arcivescovo emerito di Palermo; mons. Simon Ntamwana, Arcivescovo di Gitega e Presidente dell’Associazione Conferenze Episcopali dell’Africa Centrale; mons. Adriano Bernardini, Nunzio Apostolico in Italia; mons. Domenico Sigalini, Assistente Ecclesiastico Generale dell’AC e Vescovo di Palestrina; Enzo Bianchi, Priore del Monastero di Bose; Lorenzo Ornaghi, Ministro per i Beni e le Attività Culturali; Paul Bhatti, Ministro per l’Armonia Nazionale in Pakistan e fratello di Shahbaz Bhatti; Emilio Inzaurraga, Presidente Nazionale dell’AC Argentina e Coordinatore del FIAC; Franco Miano, Presidente Nazionale dell’Azione Cattolica Italiana; Giovanni Grandi, Docente di Antropologia all’Università di Padova e Presidente AC-Diocesi di Trieste; Stefano Zamagni, Economista; Stella Morra, Docente di Teologia alla Pontificia Università Gregoriana; Pierpaolo Triani, Docente di Didattica generale all’Università Cattolica di Piacenza.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.