giovedì, aprile 26, 2012
"L'omicidio è un crimine, ma la condanna a morte non cambia niente. Due cose sbagliate non ne fanno una giusta. Cristiani, musulmani, dovete perdonarvi l'un l'altro. Se si abolirà la pena di morte, la nazione ne trarrà vantaggio." Kofi, condannato a morte, 30 anni

Amnesty International - Le prigioni del Ghana sono attualmente in funzione al 170 per cento della loro capacità. In molte prigioni del paese esistono gravi situazioni di sovraffollamento; le quantità di cibo e medicinali distribuiti sono insufficienti e i detenuti devono fare affidamento ai loro familiari o ad organizzazioni indipendenti per avere razioni aggiuntive di cibo, medicinali e altri beni di prima necessità. Le malattie della pelle sono comuni e la tubercolosi, la malaria, l'epatite e la polmonite sono molto diffuse, ma il sistema sanitario carcerario non è in grado di garantire un'adeguata assistenza medica all'interno delle carceri.Gli istituti di pena in Ghana hanno bisogno di ristrutturazione e manutenzione. Alcuni detenuti non hanno accesso a servizi igienici di notte e sono costretti a usare secchi o sacchetti di plastica in cui urinare e defecare. Molte delle malattie prevenibili che colpiscono i detenuti sono il risultato delle condizioni di buio, sovraffollamento e mancanza di igiene nelle celle. In alcuni casi, le condizioni sono così misere che costituiscono un trattamento crudele, disumano e degradante. Queste condizioni carcerarie disumane vengono sopportate sia dai prigionieri condannati sia dalle centinaia di persone in detenzione preventiva.

I prigionieri condannati a morte sono tenuti in sezioni separate delle carceri. Come tutti gli altri detenuti, questi uomini sono costretti a vivere in condizioni di forte sovraffollamento, mancanza di cibo e di assistenza sanitaria. Non sono previste attività per loro né possibilità di formazione o istruzione. Mentre gli uomini nel braccio della morte vivono in maniera così disagiata, le donne sono tenute in celle singole. Più di 120 persone, tra cui quattro donne, attendono l'esecuzione nel braccio della morte. Tuttavia, il Ghana è abolizionista de facto. L'ultima esecuzione in Ghana c'è stata nel 1993, ma le condanne a morte continuano a essere comminate. Nel 2010, 17 persone sono state condannate a morte per impiccagione e quattro condanne a morte sono state imposte nel 2011.

La pena di morte è sancita dalla costituzione del Ghana (capitolo 1, paragrafo 3). Tuttavia, nel 2010 è stata istituita una commissione per rivedere la Costituzione del 1992 e per presentare al presidente una proposta di modifica. Anche se la relazione finale non è stata resa pubblica, la commissione ha indicato che l'abolizione della pena di morte è una delle principali raccomandazioni contenute nella relazione finale al governo del Ghana. Questo è un momento opportuno per fare pressione sul governo affinché abolisca la pena di morte nella nuova costituzione.



President of Ghana President John Evans Atta Mills Office of the President P. O. Box 1627 Castle Osu Accra, Ghana Fax: +233 21 664 089

Eccellenza, sono un simpatizzante di Amnesty International, l'Organizzazione non governativa che dal 1961 agisce in difesa dei diritti umani, ovunque nel mondo vengano violati. La invito ad accogliere le raccomandazioni della commissione per la revisione della costituzione di abolire la pena di morte nella nuova costituzione. La sollecito a ratificare il Secondo protocollo facoltativo al Patto internazionale sui diritti civili e politici (Iccpr) che impegna il governo ad adottare tutte le misure necessarie per abolire la pena di morte nell'ambito della propria giurisdizione. In attesa dell'abolizione, le chiedo di stabilire un'ufficiale e immediata moratoria sull'uso della pena di morte e di commutare senza indugio tutte le condanne a morte in pene detentive. La ringrazio per l'attenzione.

 (5.03 KB)Scarica l'appello contro la pena di morte (5.03 KB)

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa