martedì, aprile 17, 2012
Il nuovo presidente è un dottore esperto nel trattamento dell'Aids e della tubercolosi nei Paesi in via di sviluppo. I Brics vogliono contare di più e prestano molto più della Banca mondiale, con migliori condizioni.

Washington (AsiaNews/Agenzie) - Il candidato Usa Jim Yong Kim (v. foto) è il nuovo presidente della Banca mondiale (Bm). La sua scelta da parte dei direttori dell'organizzazione, ha riaffermato l'influenza degli Usa sulla scelta, escludendo un altro candidato, il ministro nigeriano delle finanze, Ngozi Okonjo-Iweala. Fino ad alcuni giorni fa vi era pure il candidato colombiano Jose Antonio Ocampo, che ha poi rinunciato. Kim succede a Robert Zoellick e sarà in carica per cinque anni a partire dal primo luglio.

Kim, 52 anni, di origine coreana, ma naturalizzato in America, è un esperto dottore nel trattamento dell'Aids e della tubercolosi nel Terzo mondo. Per Zoellick, l'esperienza di Kim, che ha "visto la povertà e la vulnerabilità" in modo diretto, sarà un valore inestimabile per la Bm che "vuole servire sempre meglio le nazioni in via di sviluppo".

La scelta di Kim, un professionista del mondo dello sviluppo, è un tentativo di venire incontro alle molte critiche che la Bm ha ricevuto nello scegliere sempre persone del mondo sviluppato e sempre degli Stati Uniti.

Nella Bm, come anche nel Fondo monetario internazionale - Fmi, il cui presidente è sempre un europeo - vi partecipano sempre più Paesi emergenti che vogliono avere voce e influenzare le scelte dei due organismi.

Secondo la Grant Thornton International Ltd, nel 2011 Brasile, Russia, Cina e India hanno costituito il 19% della ricchezza mondiale e nel 2016 la loro quota sarà del 23%. I Paesi del G7, invece passeranno dal 48% al 44%.

Il tentativo dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) di influenzare Bm e Fmi è stato spesso frustrato. Per questo essi hanno deciso di varare un progetto di banca dello sviluppo per proprio conto. Tale progetto è concorrenziale a quello della Bm.

In più, Paesi come la Cina o il Brasile, da soli, offrono prestiti e vantaggi ai Paesi africani o latinoamericani a condizioni migliori e con minore burocrazia. Nel 2010 la Cina ha prestato all'America Latina più della Banca mondiale, dell'Inter-American Development Bank e dell'Export-Import Bank messe insieme. Di recente la China Development Bank ha firmato un prestito al Ghana di un miliardo di dollari Usa. L'anno scorso, la Bm ha fatto prestiti in totale per 57 miliardi di dollari.

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa