venerdì, aprile 06, 2012
“Bene sull’articolo 18, ancora male su precariato e crescita”. Susanna Camusso ha commentato così il ddl lavoro e, confermando lo sciopero del 13 aprile sulle pensioni, spiega che “l’agitazione continua, sia per le preoccupazioni che abbiamo rispetto all’iter parlamentare, sia per quello che manca, come la crescita”.

E-ilmensile - Il governo è stato “costretto a un passo indietro” sui licenziamenti grazie alla mobilitazione del paese, spiega Camusso, ma “c’è una forte distanza tra annunci e misure”. Il “vero dissenso” con l’esecutivo è sulla crescita. “Il governo, sbagliando, pensa che basti mettere in ordine pensioni e mercato del lavoro, ridurre e tagliare welfare e spese sociali per determinare la crescita. Mentre noi pensiamo esattamente l’opposto”, precisa. Altra questione è il precariato, dove “c’è un abisso tra le aspettative e le decisioni concrete. Le tipologie di contratti atipici “sono rimaste sostanzialmente tutte. E’ particolarmente grave che sia stato detto che i giovani sarebbero stati al centro della riforma e invece sono stati solo usati, come sulle pensioni”. Dito puntato anche contro i nuovi ammortizzatori sociali, nei quali “l’universalità dichiarata proprio non esiste malgrado si pretendano più soldi”, e contro i co.co.pro, perché “l’aumento dei contributi non ha garanzie di non essere scaricato sui lavoratori”. Inoltre, aggiunge, “ci ha colpito negativamente la questione dell’associazione in partecipazione”.

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