lunedì, aprile 16, 2012
“Cancellare del tutto i finanziamenti pubblici ai partiti sarebbe un errore drammatico, che punirebbe tutti allo stesso modo e metterebbe la politica nelle mani delle lobbies”, secondo quanto dicono i rappresentanti di Pdl, Pd e Udc.

E-ilmensile - L’aula della Camera potrebbe votare domani in Commissione Affari Costituzionali la proposta di legge firmata da Alfano, Bersani e Casini. Lo ha reso noto Maurizio Lupi che ha spiegato: “Sarà iscritta all’ordine del giorno della seduta di domani l’assegnazione alla I Commissione in sede legislativa della proposta di legge n.5123, recante misure per garantire la trasparenza e il controllo dei bilanci dei partiti e dei movimenti politici”.

Sull’urgenza di approvare una nuova legge sul finanziamento pubblico discutono anche Antonio Di Pietro, Massimo Donadi e Felice Belisario, presidenti dei gruppi Camera e Senato sempre dell’Italia dei Valori: ”L’approvazione di una nuova legge sul finanziamento pubblico dei partiti è una vera e propria emergenza nazionale e pertanto serve dare una risposta tempestiva ed incisiva. Per questa ragione, non solo siamo favorevoli ma saremmo noi a chiederla”.

In una nota il deputato di Futuro e Libertà Nino Lo Presti, afferma: “Mentre i partiti cincischiano, interrogandosi sulla destinazione dell’ultima tranche di rimborsi elettorali, il presidente della Camera Gianfranco Fini giustamente taglia la testa al toro e, chiedendo la sede legislativa per la proposta di legge sul finanziamento dei partiti, dà una significativa accelerazione all’iter del provvedimento. Futuro e libertà, che non gode di alcun sostentamento pubblico, ha le idee chiarissime in materia: se ci devono essere finanziamenti statali alla politica, essi devono essere rigorosamente controllati dall’erogazione alla spesa” ha continuato il deputato. Lo Presti poi conclude:”La campagna di Fli per le votazioni amministrative del 6 e 7 maggio sta procedendo in maniera spedita e brillante anche senza risorse dello Stato. Siamo un partito giovane e coraggioso i cui candidati, piuttosto che sprecare denaro in manifestazioni dispendiose, simbolo della vecchia politica, utilizzano sapientemente la rete ed i social network, raggiungendo così rapidamente una moltitudine di elettori per proporre loro i propri programmi”.

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