Circa diecimila persone hanno partecipato questa notte alla fiaccolata che ha precorso le strade dell’Aquila per convogliare in Piazza Duomo, per commemorare le 309 vittime del terremoto che il 6 aprile 2009, alle 3:32, distrusse il capoluogo abruzzese e 56 paesi limitrofi.
E-ilmensile - Presente anche il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca. Il silenzio è stato infranto da 309 rintocchi della campana della chiesa delle Anime Sante, accompagnati dalla lettura dei nomi delle vittime. “Per loro, per tutti” è lo striscione che apre il corteo, lo stesso dello scorso anno. Qualche passo più indietro le bandiere neroverdi, le foto delle vittime della Casa dello Studente, i cartelli che invocano giustizia. Messaggi di solidarietà e partecipazione dalle più alte cariche dello Stato hanno accompagnato la manifestazione. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso sentimenti di “vicinanza ai familiari delle vittime e a quanti hanno subito danni”, ma non ha esitato a entrare nel vivo della polemica sui ritardi e gli sperperi che hanno condizionato una ricostruzione ancora latente. Di qui l’appello del capo dello Stato “per una sempre più proficua collaborazione tra i diversi livelli istituzionali, il mondo produttivo e le varie componenti della società civile affinché ne venga un impulso decisivo al processo di ricostruzione”. Un messaggio rilanciato anche dal sindaco: “Gli oggettivi ritardi non hanno diminuito la determinazione di portare a termine il nostro lavoro. È per questo che in questi giorni di dolore vi invito a trovare l’energia per accelerare al massimo la ricostruzione”.Anche i presidenti di Senato e Camera hanno inviato la loro partecipazione. Renato Schifani, ha ricordato “lo sgomento e il dramma di quei giorni” e ha sottolineato “il travagliato e lungo percorso della ricostruzione che deve proseguire con rinnovato slancio e determinazione”. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha scritto al prefetto Iurato: “I cittadini chiedono di sostenere con sempre maggiore incisività l’opera di ricostruzione e di rilancio. Questo appello, dignitoso e fiero, deve rappresentare una forza propulsiva per le istituzioni e la società civile affinché proseguano, con un rinnovato spirito di leale collaborazione e di coesione, a lavorare insieme. Il mio auspicio è che tale progetto, fondato su criteri di rigore, di trasparenza e di innovazione, possa finalmente riportare alla normalità L’Aquila e le altre aree”.
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