Il ciclo di riflessioni quaresimali con le parole di Francesco e Chiara prosegue in questi giorni della Settimana Santa con nuovi appuntamenti quotidiani a cura di Monica Cardarelli
“Tu sei amore e carità”: quale altra invocazione potremmo richiamare in questo giorno del Giovedì Santo in cui si ricordano gli ultimi momenti della vita terrena di Gesù, che ha voluto condividerli con i suoi amici? Sono momenti vissuti umanamente con grande tenerezza e affetto verso quegli uomini semplici, umili che non capiscono cosa sta succedendo intorno a loro. Eppure Gesù li aveva scelti e con loro vuole andare avanti. Nei loro confronti Gesù dimostra un immenso amore, che rivolge anche a tutte le persone che incontra, e dopo l’ultima cena trascorsa con gli apostoli questo suo dono d’amore giungerà fino a noi.
Ma prima di mettersi a cena con i suoi amici, Gesù compie un gesto che spiazza tutti (e forse continua a spiazzarci ancora oggi): si cinge i fianchi con un asciugamano e si inginocchia a lavare i piedi dei suoi amici. È un gesto che rientra nella logica divina di capovolgimento di tutti i criteri definiti dall’uomo: gli ultimi saranno i primi. Numerose sono le testimonianze che riportano Chiara intenta a lavare i piedi alle sorelle, stanche della giornata oppure a medicare il corpo delle inferme. Francesco e Chiara l’avevano capito e mettevano in pratica concretamente l’insegnamento di Gesù. “L’una manifesti all’altra con confidenza la sua necessità. E se una madre ama e nutre la sua figlia carnale, con quanta maggiore cura deve una sorella amare e nutrire la sua sorella spirituale!” scrive Chiara nella sua Forma di Vita.
“Tu sei amore e carità” ci ricorda che anche noi dobbiamo fare la stessa cosa, pensare di essere gli ultimi e non i primi, mettersi a servizio degli altri, abbassarci e donare, servire e non aspettare di essere serviti anche se non esiste amore più grande di colui che dà la vita per i fratelli.
Per leggere tutte le riflessioni del ciclo quaresimale, cliccate sull'etichetta famiglia francescana
“Tu sei amore e carità”: quale altra invocazione potremmo richiamare in questo giorno del Giovedì Santo in cui si ricordano gli ultimi momenti della vita terrena di Gesù, che ha voluto condividerli con i suoi amici? Sono momenti vissuti umanamente con grande tenerezza e affetto verso quegli uomini semplici, umili che non capiscono cosa sta succedendo intorno a loro. Eppure Gesù li aveva scelti e con loro vuole andare avanti. Nei loro confronti Gesù dimostra un immenso amore, che rivolge anche a tutte le persone che incontra, e dopo l’ultima cena trascorsa con gli apostoli questo suo dono d’amore giungerà fino a noi.
Ma prima di mettersi a cena con i suoi amici, Gesù compie un gesto che spiazza tutti (e forse continua a spiazzarci ancora oggi): si cinge i fianchi con un asciugamano e si inginocchia a lavare i piedi dei suoi amici. È un gesto che rientra nella logica divina di capovolgimento di tutti i criteri definiti dall’uomo: gli ultimi saranno i primi. Numerose sono le testimonianze che riportano Chiara intenta a lavare i piedi alle sorelle, stanche della giornata oppure a medicare il corpo delle inferme. Francesco e Chiara l’avevano capito e mettevano in pratica concretamente l’insegnamento di Gesù. “L’una manifesti all’altra con confidenza la sua necessità. E se una madre ama e nutre la sua figlia carnale, con quanta maggiore cura deve una sorella amare e nutrire la sua sorella spirituale!” scrive Chiara nella sua Forma di Vita.
“Tu sei amore e carità” ci ricorda che anche noi dobbiamo fare la stessa cosa, pensare di essere gli ultimi e non i primi, mettersi a servizio degli altri, abbassarci e donare, servire e non aspettare di essere serviti anche se non esiste amore più grande di colui che dà la vita per i fratelli.
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