Secondo il segretario generale della CEI, Mons. Mariano Crociata, i preti coinvolti nella pedofilia sono stati in Italia 155 nell’ultimo decennio, di cui 77 segnalati all’Autorità Giudiziaria. Secondo Crociata i vescovi non sono obbligati a denunciare i preti colpevoli di questo delitto, ma devono limitarsi soltanto ad invitare i colpevoli a rivolgersi alla giustizia. La collaborazione con la magistratura c'è ed è fattiva e proficua. Il magistero di papa Benedetto XVI chiaro e inequivocabile.
di Alberto Giannino
I preti pedofili segnalati alla Curia Romana nell'ultimo decennio dalle varie diocesi italiane sono stati 135. Di 77 di costoro si è occupata l'Autorità Giudiziaria con condanne, archiviazioni o riduzioni della pena. Questi dati li ha forniti il segretario generale della CEI, mons. Mariano Crociata, il quale ha sottolineato che tra le diocesi e la magistratura c'è una fattiva collaborazione, anche se i vescovi, non essendo né pubblici ufficiali né incaricati di un pubblico servizio, non sono tenuti a denunciare i preti pedofili perché il nostro ordinamento statuale non lo prevede. Secondo Crociata il vescovo deve convincere il prete pedofilo a recarsi dal magistrato. Tutto qui.
Io, al di là del fatto che sia un P.U. o un incaricato di un pubblico servizio, se venissi a conoscenza di gravi fatti, di crimini odiosi, di atti infami nei confronti di bambini indifesi non esiterei a denunciare tali "delitti abominevoli" a polizia o carabinieri, convinto solo di fare il bene del bambino senza nascondermi dietro a formalismi o a giuridismi vari che risultano incomprensibili ai più. Del resto anche Gesù usò parole durissime nei confronti di coloro che si macchiano del delitto di pedofilia e sicuramente non avrebbe approvato una linea che appare eccessivamente rivolta a tutelare non già le vittime, ma i carnefici.
Papa Benedetto XVI in questi anni di pontificato è intervenuto più volte sul ruolo e la funzione dei sacerdoti nella Chiesa e ha ribadito la condanna netta della pedofilia senza ambiguità e senza tentennamenti. Ciò sta a significare che Benedetto XVI vuole una Chiesa come desiderava San Paolo “santa e immacolata, senza macchia e ruga”. Vuole dei sacerdoti, cioè dei ministri di Dio, degli alter Christus, dei consacrati, puri e casti, che si dedichino solo alla Chiesa, a Gesù Crocifisso e Risorto, all’evangelizzazione e alla porzione di gregge del Signore loro affidato. I sacerdoti pedofili per le nefandezze che compiono contro i minori devono lasciare il sacerdozio perché deturpano, macchiano, sfigurano e feriscono la Chiesa, Corpo mistico di Cristo. Devono essere ridotti allo stato laicale non dopo anni o, peggio, trasferiti in altre Diocesi (e qui la responsabilità di alcuni vescovi è gravissima) ma rassegnare il mandato nelle mani del loro vescovo. La pedofilia è una piaga gravissima fra il clero (anche se riguarda solo il 3% su 410 mila sacerdoti presenti in tutto il mondo), ma ci vuole “tolleranza zero”, per usare un’espressione che oggi va di moda. Questi pedofili pensino alle parole di Gesù sui bambini e pensino al male e alle conseguenze nefaste sulle loro vittime. Non vogliamo giudicare nessuno, ma è chiaro che per questi signori non c’è posto nella Chiesa, non sono dei modelli autorevoli da seguire, non sono delle guide da imitare o dei pastori da seguire. E non hanno nulla da dire. Si facciano da parte senza creare ulteriori scandali che offendono la dignità umana dei minori e la Chiesa fondata da Cristo. Non a caso, se molti fedeli hanno lasciato e abbandonato la Chiesa le cause sono riconducibili al comportamento profondamente immorale di questi preti pedofili, spesso protetti inspiegabilmente.
No, nessun odio nei loro confronti, ma tanta compassione sì. E si rendano conto (anche se sono malati, visto che la pedofilia è una gravissima malattia psichica) che restando nelle fila dei sacerdoti o dei vescovi fanno del male ai minori, a se stessi e alla Chiesa.
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Sono presenti 4 commenti
Se molti credenti si allontanano dalla Chiesa le ragioni sono quelle descritte dall'autore.
Infine reverendo monsignor Crociata va bene la carità verso i pretei pedofili, ma il silenzio su queste tragedie no.
Vorrei vedere quante ricerche fa il signor Giannino al riguardo dei parenti dei bambini abusati. Che tipo di parenti sono, che lavoro fanno, se hanno un comportamento massonico, se leggono la Bibbia, se spiano sugli affari della Chiesa, se si innamorano dei giornalisti ipocriti, se stanno con i miracoli approvati. Ma invece no. Non sanno nemmeno perché esiste la pedofilia e chi ne ha colpa. Ma il diavoletto prete ha diritto di intrufolarsi in Chiesa per quanto ce ne sia bisogno. Del resto si potrebbe dire "chi si fa i ca??i suoi campa 100 anni".
Nel vangelo c'è scritto "non potete servire a Dio e a mammona”, chi ha letto le affermazioni del sig. Crociata (mi perdoni per la perdita del titolo)capisce solo che sta cercando di salvare capra e cavoli, usando dei sofismi. Dal momento però che parliamo di crimini gravissimi verso l'uomo, questo è gravissimo !... anche perchè è anche contro Dio stesso.
Mi scuso per il commento fatto. So bene anche Io che non bisogna stare dalla parte dei pedofili specie quando vengono accusati da bambini. Questo argomento non si può discutere facilmente perchè si rischia di dare supporto al diavolo che usa dei bambini per lotte di religione spingendoli a spiare su faccende di chiesa. Altri diavoli dunque si formano e questi saranno sicuramente diavoli pedofili. Questa è praticamente una lotta tra diavoli e diavoli.
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