venerdì, maggio 25, 2012
La riforma del lavoro non ci convince. È quanto detto dal neopresidente di Confindustria Giorgio Squinzi, nel suo discorso d’insediamento, un intervento che ha sorpreso per la durezza dell’attacco rivolto al governo di Mario Monti. 

E-ilmensile - Quattro in particolare i temi in cui Squinzi ha ravvisato una certa debolezza dell’azione governativa. La riforma del lavoro non soddisfa Confindustria, “meno utile alla competitività del Paese e delle imprese di quanto avremmo voluto”, soprattutto perché “senza che il governo avesse chiesto una delega al parlamento in tema di democrazia economica”, tra gli emendamenti alla riforma ce n’è uno che impone forme di cogestione e codecisione. Male anche la cosiddetta spending review, che avrebbe dovuto portare a un taglio della spesa pubblica, taglio che si è rivelato meno consistente di quanto avrebbe dovuto essere. Squinzi ha espresso forte delusione anche per la mancata riforma della Pubblica ammanistrazione, “la madre di tutte le riforme, quella che insieme alla semplificazione normativa può tornare a farci crescere”. C’è poi il capitolo tasse, “zavorra intollerabile”, con la pressione fiscale arrivata al 68,5 per cento.

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