martedì, maggio 22, 2012
Il Consiglio dei ministri, presieduto dal premier Mario Monti, ha proclamato lo stato di emergenza nelle aree dell’Emilia colpite dal terremoto. Il bilancio, ancora provvisorio, è di 7 morti, almeno 50 feriti e di oltre 5300 sfollati. La terra, intanto, continua a tremare: una nuova scossa, di magnitudo 3.3, è stata avvertita dalla popolazione tra le province di Modena e Mantova. Il servizio di Amedeo Lomonaco:  ascolta 

Radio Vaticana - Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza per i territori delle province di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova colpiti dal terremoto di domenica scorsa. Il fabbisogno finanziario per far fronte allo stato di emergenza derivante dal sisma verrà coperto utilizzando le risorse del Fondo Nazionale per la Protezione Civile, rifinanziato con 50 milioni di euro. Le risorse stanziate – si legge nella nota del Consiglio dei ministri – “serviranno a coprire tutte le spese per i soccorsi, l'assistenza e la messa in sicurezza provvisoria dei siti pericolanti”. In caso di necessità, “sarà possibile integrare le risorse attingendo al Fondo di riserva per le spese impreviste”. Pertanto, non è stato necessario procedere ad alcun aumento delle accise. Il presidente del Consiglio Mario Monti, che stamani ha visitato le aree colpite dal sisma, ha anche annunciato il suo proposito di rinviare il pagamento dell’Imu per le abitazioni e gli stabilimenti industriali che saranno dichiarati inagibili.

La solidarietà e la voglia di riprendersi è forte tra gli emiliani, ma la lunghezza dei tempi scoraggia. Sentiamo la testimonianza di Alfredo Santini, presidente dell'Unione cristiana imprenditori dirigenti (Ucid) di Ferrara. L’intervista è di Gabriella Ceraso: ascolta

R. - Il grosso è successo a Sant’Agostino. La ceramica di Sant’Agostino è una grande realtà: ci sono stati anche dei morti nel capannone e lì praticamente l’azienda è ferma… Ma sono parecchie le aziende che sono rimaste bloccate da questa situazione. Stiamo parlando di migliaia di posti di lavoro che adesso sono in pericolo e questo in una situazione come la nostra, in cui già tra cassaintegrati e altro eravamo arrivati a livelli a molto alti… Aggiungiamo a questo anche il fatto che c’è tutta la struttura pubblica che ha avuto danni.


D. - La Coldiretti ha chiesto una moratoria fiscale e previdenziale, a partire dall’Imu, per le aziende dei territori interessati dal sisma: anche voi farete qualche richiesta?


R. - Quella sicuramente. Chiederemo anche delle agevolazioni perché molti hanno anche le disponibilità per rimettersi in moto, ma è chiaro che hanno bisogno di agevolazioni. Questo lo stiamo chiedendo tutti. Non solo, le banche stanno già partendo con delle disponibilità finanziarie e delle aperture di credito oltre il dovuto.


D. - Dottor Santini, il premier Monti ha notato una sintonia e una collaborazione tra le vostre diverse strutture in tutta la regione...


R. – E’ molto, molto forte, al di là delle opinioni politiche. La solidarietà è al massimo - e quando dico al massimo intendo sul piano economico - per quanto riguarda le associazioni di volontariato, che si muovono tutte, sia quelle laiche che quelle cattoliche, in grande sintonia fra di loro. Quindi le condizioni umane per poter riprendere ci sono tutte, ma i tempi saranno lunghi….


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