Pubblichiamo la lettera di suor Marcella, scritta ad Haiti il 18-05-2012 e destinata alla Kay La - Onlus.
Cari amici di Kay La, finalmente riesco a mandarvi due righe. Qui per noi sono ore pesanti soprattutto perchè dobbiamo capire la strada ed il compito. Dopo diverse settimane passate ad essere interrotti ogni giorno dall’arrivo di banditi singoli che ci impedivano di lavorare, lunedì i banditi hanno fatto irruzione nella clinica, questa volta erano tanti ed armati. Hanno sparato quando Mercidieu che sta al cancello non voleva aprirlo e così abbiamo dovuto aprire. Chiedono la tangente mensile per fare protezione e di essere assunti all’interno della clinica. Avendo ricevuto un rifiuto, hanno occupato la clinica venendo con dei carretti per portare via tutto. Ci hanno obbligato ad andarcene e siccome Valentina e Maria erano fuori con la macchina per comprare il latte dei bimbi denutriti, siamo dovuti andare via a piedi attraversando tutta Waf senza nessuno che facesse assolutamente nulla.
E’ stato davvero brutto.
La clinica e’ rimasta in mano ai banditi che poi non hanno preso niente ed i ragazzi poi hanno bloccato le porte visto che la chiave ce l‘avevo io. Ho chiuso la scuola e fermato il cantiere.
Il nunzio ed il console stanno accompagnando la cosa richiamandoci alla prudenza, per cui non stiamo andando a Waf ma siamo a casa a riposare almeno fino al 22 giugno data in cui dovremo lasciare questa casa. Poi solo il buon Dio sa cosa sarà.
Ora dovremmo capire se ci sono le reali condizioni per restare a lavorare in questo posto. Sinceramente quello che e’ accaduto e’ davvero grave questa volta e mi sembra che spazzi via ogni possibilità futura, ma non e’ il momento di decidere.
Carron diceva che o facendo delle opere di carità facciamo degli uomini liberi o e' meglio andarsene: se dopo quanto successo nessuno alza la testa a Waf allora forse davvero sarà meglio andarcene, ma e' anche vero che abbiamo visto Lucien morto pochi mesi fa e sappiamo cosa succede a Waf a chi alza la testa. E' un mistero e neanche io so cosa fare in questo momento.
La gente ha avuto paura e per questo non e’ intervenuta. Da tre giorni sto ricevendo decine e decine di telefonate di gente del Vilaaj Italyen che chiede di non andarsene ma di aiutarli ad andare avanti. Domani gli anziani del villaggio incontreranno i banditi e cercheranno di far capire che quello che stiamo facendo e’ per il bene della gente e che quindi dobbiamo essere lasciate in pace.
So che anche le suore della carità’ a Citè Soleil stanno avendo gli stessi problemi e dicono ci sia sotto una volontà politica di destabilizzare il paese in questo modo.
Sono in contatto con Julian de la Morena, nostro visitor, che mi ha proprio chiesto di usare questi giorni per riposare e pregare senza prendere decisioni, poi vedremo insieme.
Conto sulla vostra preghiera e quella di tanti amici.
Un caro abbraccio
Memorare
Suor Marcella
Cari amici di Kay La, finalmente riesco a mandarvi due righe. Qui per noi sono ore pesanti soprattutto perchè dobbiamo capire la strada ed il compito. Dopo diverse settimane passate ad essere interrotti ogni giorno dall’arrivo di banditi singoli che ci impedivano di lavorare, lunedì i banditi hanno fatto irruzione nella clinica, questa volta erano tanti ed armati. Hanno sparato quando Mercidieu che sta al cancello non voleva aprirlo e così abbiamo dovuto aprire. Chiedono la tangente mensile per fare protezione e di essere assunti all’interno della clinica. Avendo ricevuto un rifiuto, hanno occupato la clinica venendo con dei carretti per portare via tutto. Ci hanno obbligato ad andarcene e siccome Valentina e Maria erano fuori con la macchina per comprare il latte dei bimbi denutriti, siamo dovuti andare via a piedi attraversando tutta Waf senza nessuno che facesse assolutamente nulla.
E’ stato davvero brutto.
La clinica e’ rimasta in mano ai banditi che poi non hanno preso niente ed i ragazzi poi hanno bloccato le porte visto che la chiave ce l‘avevo io. Ho chiuso la scuola e fermato il cantiere.
Il nunzio ed il console stanno accompagnando la cosa richiamandoci alla prudenza, per cui non stiamo andando a Waf ma siamo a casa a riposare almeno fino al 22 giugno data in cui dovremo lasciare questa casa. Poi solo il buon Dio sa cosa sarà.
Ora dovremmo capire se ci sono le reali condizioni per restare a lavorare in questo posto. Sinceramente quello che e’ accaduto e’ davvero grave questa volta e mi sembra che spazzi via ogni possibilità futura, ma non e’ il momento di decidere.
Carron diceva che o facendo delle opere di carità facciamo degli uomini liberi o e' meglio andarsene: se dopo quanto successo nessuno alza la testa a Waf allora forse davvero sarà meglio andarcene, ma e' anche vero che abbiamo visto Lucien morto pochi mesi fa e sappiamo cosa succede a Waf a chi alza la testa. E' un mistero e neanche io so cosa fare in questo momento.
La gente ha avuto paura e per questo non e’ intervenuta. Da tre giorni sto ricevendo decine e decine di telefonate di gente del Vilaaj Italyen che chiede di non andarsene ma di aiutarli ad andare avanti. Domani gli anziani del villaggio incontreranno i banditi e cercheranno di far capire che quello che stiamo facendo e’ per il bene della gente e che quindi dobbiamo essere lasciate in pace.
So che anche le suore della carità’ a Citè Soleil stanno avendo gli stessi problemi e dicono ci sia sotto una volontà politica di destabilizzare il paese in questo modo.
Sono in contatto con Julian de la Morena, nostro visitor, che mi ha proprio chiesto di usare questi giorni per riposare e pregare senza prendere decisioni, poi vedremo insieme.
Conto sulla vostra preghiera e quella di tanti amici.
Un caro abbraccio
Memorare
Suor Marcella
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