Lunedì i funerali presieduti dall'Arcivescovo di Modena. Un prete entusiasta della sua fede e amato dai suoi parrocchiani.
Nella Chiesa di santa Caterina nella frazione di Rovereto (comune di Novi di Modena) è morto sotto le macerie del terremoto don Ivan Martini, 65 anni, originario di Cremona e parroco stimato dai suoi fedeli. Durante l'ennesima scossa tellurica in questo paesino di 11mila anime, don Ivan si trovava nella chiesa per portare la statua della Madonna in un luogo più sicuro in un'altra zona del comune. Ma i calcinacci e una grossa trave caduta sulla sua testa l'hanno schiacciato fino a farlo morire: don Ivan ha perso la vita per la sua fede.
Questo sacerdote attivan, dinamico ed entusiasta voleva già organizzare la sua nuova parrocchia in un altro luogo: non voleva che sull'altare mancasse la statua della Madonna a cui i fedeli di Rovereto sono devoti. Stava riuscendo nel suo tentativan, aveva indossato anche l'elmetto, aveva coinvolto un pompiere, ma non ce l'ha fatta. Don Ivan era un uomo di fede, di preghiera e con grande spiritualità, che amava senza limiti la madre di Gesù. Maria, come sappiamo, occupa una posizione singolarissima: anch’Ella è membro della Chiesa, è redenta da Cristo, è sorella nostra; ma proprio in virtù della sua elezione a Madre del Redentore dell’umanità, e in ragione della sua perfetta ed eminente rappresentanza del genere umano, essa può dirsi a buon diritto moralmente e tipicamente la Madre di tutti gli uomini, e specialmente la nostra, di noi credenti e redenti, la Madre della Chiesa, la Madre dei Fedeli.
Don Ivan, come detto, era devoto alla Madonna. E' stato spinto nel suo gesto temerario da un amore filiale. E come Elisabetta disse a Maria "Beata te perché hai creduto", vorremmo anche noi dire a don ivan "Beato te che hai creduto!". Grazie per esserti messo alla scuola della Madonna, del suo esempio e negli atteggiamenti. In un tempo in cui il dogma mariano viene messo in discussione con dubbi e sofismi vari, don Ivan ha dato a tutti una lezione straordinaria.
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Sono presenti 2 commenti
IL PARROCO DELLA MIA CHIESA SANTA CATERINA DI ROVERETO SUL SECCHIA SI CHIAMAVA IVAN MARTINI E NON IVO
Caro Ivan, lunedì verrò a salutarti per l'ultima volta e ti ricorderò quando, da ragazzi, giocavamo all'oratorio di S. Michele, quando ancora non sapevamo quali sarebbero state le nostre strade future: tu sei diventato un prete eccezionale e io, che non ho l'ausilio della tua fede, ho provato durante la mia vita a tenere presente coloro che stanno peggio di me. Non credo di esserci sempre riuscito, tu sicuramente si.
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