Ancora una volta la splendida e suggestiva città di Fès si appresterà a vivere la manifestazione che l’Unesco ha posto tra le dieci più rilevanti a livello mondiale per la pace e la tolleranza
Parte la XVIII edizione del “Festival delle Musiche Sacre del Mondo” che si terrà dall’8 al 16 giugno 2012 a Fès, la più grande delle città imperiali del Marocco, il cui centro storico è riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Questo appuntamento, di rilevanza e prestigio internazionale, è uno degli avvenimenti principali della “Fondazione Esprit” di Fès il cui obiettivo è quello di proporre un modello di società dove l’uomo, la cultura, la spiritualità ritrovino il loro posto di primaria importanza sottratto loro dal potere economico e dai regimi dittatoriali.
Il tema del Festival di quest’anno è “Réechanter le monde”, vale a dire affascinare, incantare ancora una volta il mondo, coltivando la speranza attraverso la musica e la poesia, per reagire alla dilagante povertà culturale oltre che politica. Il Festival renderà omaggio a Omar Khayyam, celebre poeta, matematico, astronomo, filosofo e mistico persiano vissuto nell’XI secolo, noto nella storia della letteratura persiana per le sue bellissime Quartine, in arabo Rub’ayyat, dedicate soprattutto al vino ma anche a temi molto più profondi come quello dell’esistenza e della caducità delle cose umane, senza tralasciare temi mistici. In questi giorni, nei riad e nei vicoli dell’antica medina si alterneranno spettacoli e concerti di musica mistica egiziana e di musica sufi pakistana, rapper berberi, interpreti di alto spessore come il libanese Wadie al-Safi e il tunisino Lofti Bushnak, ma anche musica occitana e zingaresca, soul e blues, orchestre provenienti dall’Ungheria e dall’Italia. Tra gli eventi organizzati in occasione del Festival avranno luogo numerose mostre e un forum per avviare una riflessione sulle cause che hanno portato a profondi cambiamenti nel mondo sul piano ideologico, sociale e politico.
Il “Festival delle Musiche Sacre del Mondo” è un progetto di dialogo interculturale che nasce da una filosofia di apertura secondo la quale è necessario mettere le arti e la spiritualità alla base dello sviluppo dell’uomo e della società per aumentare e migliorare il dialogo tra i popoli e le differenti culture.
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