martedì, maggio 22, 2012
Il bidello Grillo ha suonato la campanella: si torna in classe.

di Silvio Foini

Come avevamo scritto nel precedente articolo su Grillo, se il Movimento 5 stelle avesse conquistato Parma sarebbe stata una bella sberla ai partiti. La sberla c’è stata e ha lasciato le classiche cinque dita sul volto della politica. E brucia maledettamente. Il PD ne ha fatto le spese: Bersani ha accusato il colpo, anche se gli si può posare sulla testa l’alloro della vittoria. Ora è lui il capo della maggioranza relativa.

Queste votazioni potrebbero però mutare il panorama della politica italiana. Grillo ha vinto in altri comuni, non importanti come quello di Parma, ma ora è diventato espressione di una maggioranza silenziosa che si è rifugiata nell’astensionismo. Un elettore su due non è andato a votare. O poco ci manca. E’ fatta e il comico, o meglio, l’ex comico genovese, volere o volare, punta alla marcia su Roma, e a questo punto c’è il pericolo concreto di ripercussioni sul governo Monti. Come fa notare Crosetto (PDL), il centrodestra esce massacrato dai ballottaggi, il terzo polo non è nato, il Pd somiglia ad un’anatra zoppa: Monti si regge quindi su una maggioranza traballante...

Dovrà parlarne con Napolitano al quale i Grillini chiedono sarcasticamente se stavolta ha sentito il boom. Deborah Serracchiani, quando dice che Parma offusca ogni altra vittoria del centrosinistra, dice una verità: a suo avviso Pierluigi Bersani farebbe bene a non nascondere la testa sotto la sabbia ma prendere coscienza che il vento è cambiato e cambierà ancora. Difficilmente Grillo si lascerà irretire da vari confronti e soprattutto su quello per il lavoro. Il vecchio PDL si è disciolto come l’ultima neve di primavera e il suo capo si dedica agli acquisti di sontuose dimore sul lago.

La Lega è alla debacle sepolta sotto le macerie che l’han mostrata pari a quelli cui dava dei “ladroni”. Sette sconfitte in sette comuni importanti gli hanno suonato un bel “De profundis”... Il PD, vittorioso sì ma con riserva: i grandi comuni quali sono Palermo e Genova sono andati nelle mani della sinistra radicale. Il Movimento 5 stelle vuole invertire la rotta finanziaria e forte dell’insofferenza della gente alle continue vessazioni e alle rinunce d’ogni ordine e grado ha imboccato la strada maestra e con la quinta ingranata. Roma si fa sempre più vicina e di questo passo, alle prossime elezioni politiche, fra i banchi del Parlamento potremmo vedere nuovi volti di nuova gente che forse si darà da fare davvero per riportare un poco di tranquillità a questa povera Italia. Se ci riuscirà, saremo tutti pronti ad applaudire fino a spellarci le mani. Se poi, puta caso, come presidente del consiglio dovessimo avere un comico, dove starebbe la novità?

Sono presenti 2 commenti

Anonimo ha detto...

oggi credo che la B debba veramente meditare come la sua presunzione di gran leader e la sua scellerata scelta verso una ABC stia portando il PD ad una lenta agonia. SVEGLIATI se non ti ritieni come i tuoi attuali compagni di viaggio e osserva attentamente quello il GRILLOPARLANTE grinisce. Da un ex PD

Anonimo ha detto...

Cosa vuoi che ne capisca Bersani di politica? Da quando é scomparso il simbolo della falce e martello e i suoi prestigiosi e combattenti leaders siamo finiti in mani da poco. Ochetto, Bertinotti, Dalema, Franceschini, Bersani...Chi sono? A questo punto viva Grillo!

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