Matteo Renzi rappresenta la novità e l’emancipazione nel Pd, ma è anche un uomo di pensiero e di azione, che ha dimostrato sforzo creativo; è un politico sano, forte, convinto e cristiano che sicuramente avrà un ruolo nel futuro di questo Paese. Ma Lusi l’ha tirato in ballo e lui ha risposto dichiarando che presenterà querela nei suoi confronti e che gli chiederà i danni, destinando i soldi così ottenuti all'Ospedale Meyer di Firenze…
di Alberto Giannino
Matteo Renzi, fiorentino, 37 anni, giovane leone del Pd, è sindaco di Firenze. Ed è, come Rutelli, Fioroni, Bindi, Parisi, Lusetti, Carra, Gentiloni, Franceschini, Letta, Russo Iervolino, Castagnetti, Bianco e Toia, un ex esponente della Margherita. L’ex tesoriere della Margherita, il senatore Lusi, lo accusa di avergli consegnato 70mila euro e per questo Renzi ha preannunciato querela. Lusi, che è accusato dai magistrati di aver preso 23 milioni di euro, ricorda di aver consegnato al sindaco fiorentino 70mila euro, ma non ricorda dove ha messo quello che manca ai “suoi” 23 milioni di euro: crede forse che gli italiani siano degli allocchi?
E’ evidente che si tratta di un attacco politico al giovane Renzi che, in questi giorni, ha avuto l’ardire di dichiarare che se Bersani, leader del PD, vuole candidarsi a Palazzo Chigi deve fare prima le primarie. La risposta è arrivata con l’attacco violentissimo di Lusi . Ovviamente non sosteniamo che dietro a Lusi ci sia Bersani, ma Matteo Renzi è il politico che ha chiesto più volte nel passato la “rottamazione” dei leader del PD che gestiscono il partito da decenni e non intendono farsi da parte. Renzi vuole una nuova classe dirigente del PD e la vuole attraverso lo strumento delle primarie. Sa che il suo partito è pieno di volpi argentate che lui vorrebbe mettere in pellicceria, ma è consapevole altresì della loro forza e del loro potere. E, infatti, è diventato più cauto e più prudente. Ma i vecchi mandarini del PD non hanno dimenticato che lui vuole pensionarli e mantengono nei suoi confronti una solida diffidenza e un aperto scetticismo. Questo giovane imprenditore e sindaco non piace ai vecchi del partito, che non si fidano di lui, nutrono sospetti, avanzano critiche, lo accusano di arrivismo e di ambizione smisurata. A 37 anni a Palazzo Chigi non è arrivato neanche Giulio Andreotti, dicono tra loro. E poi è già tanto se fa il sindaco…
Ma Renzi non è un vile, le battaglie le fa a viso aperto: ha la forza, il coraggio, la sanità morale per farle. La politica la intende non come egoismo, interesse, calcolo e utilità, ma come abnegazione, dedizione, servizio, responsabilità e sacrificio.
Qualcuno si domanderà a questo punto se io sia amico di Matteo Renzi. La risposta è no. Non lo conosco ma ho un atteggiamento amichevole nei suoi confronti e condivido le sue battaglie, anche se deve stare attento a non finire lui in pellicceria. Ma al tempo stesso non ho quei pregiudizi, quelle ostilità e preclusioni che i mandarini del suo partito hanno nei suoi confronti. Ritengo che Matteo Renzi possa rappresentare la novità e l’emancipazione nel PD. E i 70mila euro li ha presi o no da Lusi? No, era la risposta alla sua candidatura alle primarie per andare a Palazzo Chigi. Una pesante intimidazione. Di trappole, a questo punto, Renzi se ne aspetti altre…
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