Secondo il ministero della Difesa inglese è probabile che si arrivi a un confronto armato
E-ilmensile - Il gruppo del 5+1 (Francia, Usa, Russia, Gran Bretagna, Cina, cioè i membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu più la Germania) hanno ripreso oggi a Baghdad i colloqui con l’Iran in merito al programma nucleare di quest’ultimo. La comunità internazionale è ferma sulla sua posizione e sulla richiesta all’Iran d’interrompere il processo di arricchimento dell’uranio al venti per cento. Soprattutto in Occidente sono forti i timori che i piani iraniani siano indirizzati verso la costruzione di armi atomiche. L’Iran sta cercando di convincere gli interlocutori delle proprie intenzioni, chiedendo un approccio graduale, ma il gruppo dei 5+1 sembra intenzionato a respingere tale proposta: si attendono sviluppo nei prossimi colloqui. Secondo quanto riferito dall’agenzia iraniana Fars, però, tra Stati Uniti e Russia sarebbero emersi contrasti, con Washington più propensa a usare il bastone invece della carota e a minacciare un inasprimento delle sanzioni.
E che una soluzione diplomatico/consensuale sia giudicata sempre meno probabile lo ha fatto sapere, indirettamente, il ministero della Difesa britannico, che ha ammesso di aver già pronti i piani per un’eventuale guerra all’Iran, pur esprimendo forte contrarietà. Secondo i vertici militari inglesi, ci sono tra il 25 ed il 50 per cento di probabilità che si possa arrivare a un conflitto armato. Il segretario di Stato della Difesa, Philip Hammond, ha ribadito il concetto parlando della consistenza e della prontezza delle truppe inglesi, capaci d’intervenire in qualsiasi momento.
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