mercoledì, maggio 30, 2012
La povertà tra i bambini e gli adolescenti in aumento nel mondo sviluppato, e l’Italia è tra i Paesi fanalino di coda. Lo rivela il rapporto dell’Unicef presentato ieri a Roma. In apertura dell’incontro il messaggio del presidente del Consiglio italiano, Mario Monti. Il servizio di Roberta Gisotti: ascolta

Radio Vaticana - Scrive il premier Mario Monti: “proteggere l’infanzia dalla povertà è un dovere morale che dovrebbe essere tra le priorità di ogni governo”. A leggere il suo messaggio è stato il presidente dell’Unicef Giacomo Guerrera, rimarcando poi che l’Italia è tra i Paesi dove l’intervento della politica è stato in realtà negli anni scorsi ininfluente per il benessere dell’infanzia: se la Germania è scesa dal 17 all’8,5 per cento nel tasso di povertà infantile l’Italia è calata dal 16,2 al 15,9, quasi nulla. Al di là delle parole si aspettano dunque fatti e non solo dai politici italiani se in tutti i Paesi considerati - 35 tra i più sviluppati - vi sono 30 milioni di minori che vivono in povertà, e 13 milioni sono quelli che abitano nell’Unione Europea. Considerato che la ricerca Unicef poggia su dati del 2009 possiamo di certo immaginare che questi dati complessivi siano in difetto, alla luce della crisi economico-finanziaria globale. Investire nella protezione e nello sviluppo dei bambini e degli adolescenti – ci ricorda l’Unicef – non solo “è eticamente corretto, ma anche vantaggioso in termini economici e sociali”. E dunque conclude la ricerca “lasciare che i minorenni crescano in condizioni di povertà comporta svantaggi personali per il bambino e alti costi sociali ed economici futuri in termini di salute e sicurezza sociale”.

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