Al cuore della battaglia contro gli attuali attacchi alla libertà religiosa negli Stati Uniti c’è la necessità per i fedeli di ricostruire una cultura cristiana che sia il sale della democrazia.
Radio Vaticana - L'esperienza americana della libertà personale è infatti inconcepibile senza un fondamento cristiano. È la tesi sostenuta dall’arcivescovo di Philadelphia mons. Charles J. Chaput, nel suo nuovo e-book “A Heart of Fire: Catholic Witness and the Next America” in cui affronta il tema del rapporto tra libertà religiosa e società con riferimento al contesto americano contemporaneo. "Le idee moderne sulla dignità umana, i diritti, i doveri e la libertà sono figlie della cultura occidentale e la cultura occidentale è figlia del cristianesimo", ricorda il presule in un’intervista sul libro al quotidiano dell’arcidiocesi di Denver “Catholic Register”, ripresa dall’agenzia Cns. Secondo mons. Chaput, anche se la cultura americana contemporanea è diversissima da quella dei Padri Fondatori degli Stati Uniti d’America, il cristianesimo resta il quadro di riferimento morale del mondo occidentale, che deve riconoscere la libertà religiosa come un diritto naturale di tutta l'umanità: “Se c’è una cosa che il cristianesimo sa fare molto bene è trovare un giusto equilibrio tra la dignità di ogni persona e gli obblighi sociali che ognuno di noi ha verso il bene comune". Di fronte alle crescenti sfide del mondo attuale i cristiani non possono limitarsi a deplorarle, ma - afferma mons. Chaput - devono costruire questa cultura religiosa e difendere la libertà della fede, attraverso la conversione personale e dicendo "sì" a Cristo: "L'unico modo per farlo è quello di vivere realmente quello in cui dicono di credere. Nulla è più efficace o più attraente dell’esempio personale," dice mons. Chaput. "Ma dobbiamo anche far valere i nostri diritti e premere sui nostri rappresentanti a fare lo stesso". (A cura di Lisa Zengarini)
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