domenica, giugno 03, 2012
Lo sforzo organizzativo del cardinale Angelo Scola e di tutta la Diocesi di Milano: 350mila famiglie provenienti da tutto il mondo. Il prossimo congresso si terrà a Filadelfia nel 2015. Il Papa non esclude i divorziati dalla Chiesa. No all'aborto e al divorzio, sì alla famiglia fondata sul matrimonio.

di Alberto Giannino

Alla Messa del Papa all’aeroporto di Bresso, che chiudeva il VII Congresso mondiale delle Famiglie, c’erano un milione di pellegrini, circa 1.000 sacerdoti, 60 Cardinali e 250 vescovi: numeri impressionanti che dimostrano come la Chiesa universale fosse riunita ai massimi livelli accanto al successore di Pietro. Si notavano soprattutto i cardinali Angelo Scola e Ennio Antonelli, che hanno organizzato questa imponente manifestazione. Poi Bertone, Tettamanzi e i vescovi ausiliari di Milano. C’erano anche Mario Monti e diversi parlamentari ed esponenti politici locali e lombardi. Senza contare i 70mila cresimandi allo stadio Meazza e le 350mila famiglie provenienti da tutte le parti del mondo che dal 30 maggio sono a Milano per discutere di “Famiglia, Festa e Lavoro”.

“La presenza fisica della Santità Vostra in questi straordinari giorni fa brillare l’universalità della Chiesa convocata da tutte le diocesi del mondo”: così l’Arcivescovo di Milano, cardinale Scola, saluta il Papa prima dell’inizio della celebrazione eucaristica. La Chiesa di Milano, come ha sottolineato Scola, è fiera di ospitare questo evento in cui la famiglia è stata messa al centro delle riflessioni. Scola ha poi rivolto un pensiero al dramma dei terremotati dell’Emilia.

Sono stati tre giorni intensi di eventi quelli della visita pastorale nella città ambrosiana, durante i quali Benedetto XVI ha lanciato forti messaggi alla politica, chiamata a «farsi amare», a «non fare promesse che non può realizzare», ad essere «responsabile verso il bene di tutti», oltre che a difendere i valori della vita e della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna. Dopo la messa il Papa ha pranzato in arcivescovado insieme a sette famiglie, scelte in rappresentanza di tutto il mondo. Il Papa ha comunicato inoltre che il prossimo Congresso della Famiglie si terrà nel 2015 a Filadelfia. La Diocesi di Milano ha comunicato poi di aver raccolto 500mila euro per la carità del Papa e che questi li ha voluti destinare ai terremotati dell’Emilia Romagna e della Lombardia.

La famiglia è "fondata sul matrimonio tra l'uomo e la donna: Dio ha creato l'essere umano maschio e femmina, con pari dignità, ma anche con proprie e complementari caratteristiche", perché, dice il Papa, "i due fossero dono l'uno per l'altro, si valorizzassero reciprocamente e realizzassero una comunità di amore e di vita". Nel matrimonio gli sposi si donano "la vita intera". "Il vostro amore è fecondo innanzitutto per voi stessi, perché desiderate e realizzate il bene l'uno dell'altro". E' fecondo poi nella procreazione, generosa e responsabile, dei figli, nella cura premurosa per essi e nell'educazione attenta e sapiente. E' fecondo infine per la società, perché il vissuto familiare è la prima e insostituibile scuola delle virtù sociali". Queste virtù sociali, ha spiegato Benedetto XVI, sono "il rispetto delle persone, la gratuità, la fiducia, la responsabilità, la solidarietà, la cooperazione". "Cari sposi - ha proseguito - abbiate cura dei vostri figli e, in un mondo dominato dalla tecnica, trasmettete loro, con serenità e fiducia, le ragioni del vivere, la forza della fede, prospettando loro mete alte e sostenendoli nelle fragilità". "Ma anche voi figli - ha aggiunto - sappiate mantenere sempre un rapporto di profondo affetto e di premurosa cura verso i vostri genitori, e anche le relazioni tra fratelli e sorelle siano opportunità per crescere nell'amore".

Nella messa al Parco di Bresso il Papa ha dedicato anche attenzione "ai fedeli che, pur condividendo gli insegnamenti della Chiesa sulla famiglia, sono segnati da esperienze dolorose di fallimento e di separazione". "Sappiate che il Papa e la Chiesa vi sostengono nella vostra fatica - ha detto - vi incoraggio a rimanere uniti alle vostre comunità, mentre auspico che le diocesi realizzino adeguate iniziative di accoglienza e vicinanza".

“Armonizzare i tempi del lavoro e le esigenze della famiglia, la professione e la maternità, il lavoro e la festa, è importante per costruire società dal volto umano - ha detto Papa Benedetto XVI - in questo privilegiate sempre la logica dell'essere rispetto a quella dell'avere: la prima costruisce, la seconda finisce per distruggere». Benedetto XVI ha sottolineato che “l'uomo, in quanto immagine di Dio, è chiamato anche al riposo e alla festa. Per noi cristiani, il giorno di festa è la Domenica, giorno del Signore, Pasqua settimanale, il giorno della Chiesa, il giorno dell'uomo e dei suoi valori: convivialità, amicizia, solidarietà, cultura, contatto con la natura, gioco, sport. E poi giorno della famiglia, nel quale vivere assieme il senso della festa, dell'incontro, della condivisione, anche nella partecipazione alla Santa Messa. Care famiglie, pur nei ritmi serrati della nostra epoca, non perdete il senso del giorno del Signore!”.

“Non è la logica unilaterale dell'utile proprio e del massimo profitto quella che può concorrere ad uno sviluppo armonico, al bene della famiglia e ad edificare una società più giusta, perché porta con sé concorrenza esasperata, forti disuguaglianze, degrado dell'ambiente, corsa ai consumi, disagio nelle famiglie». Benedetto XVI si è infine soffermato sulla “concezione utilitaristica del lavoro, della produzione e del mercato. La mentalità utilitaristica tende ad estendersi anche alle relazioni interpersonali e familiari, riducendole a convergenze precarie di interessi individuali e minando la solidità del tessuto sociale”.

Sono presenti 12 commenti

Anonimo ha detto...

Se c'era anche Bertone a rappresentare lo IOR, la chiesa era al completo!
Sandro

Anonimo ha detto...

"non fate promesse che non potete mantenere". Detto da chi promette paradiso e vita eterna suona un po' ridicolo :-)

Anonimo ha detto...

Ci sarà stata anche tutta la Cei che la settimana scorsa ha deciso che i vescovi non hanno l'obbligo di denunciare i casi di pedofilia di cui vengano a conoscenza. Viva la famiglia!

Anonimo ha detto...

Il papa apre al marketing: i divorziati restano nella chiesa. Adesso restano solo da far rientrare tutti gli altri

Anonimo ha detto...

sante parole ma e'mancato sulle domeniche che sideve lavorare visto che il Signore si riposo'

vincenza ha detto...

che dio protega la chiesa di Roma

Anonimo ha detto...

Ratzinger contro godzilla :-)
Gianni

Anonimo ha detto...

Il papa apre al marketing? Quello che il papa ha detto è esattamente quanto riportato nel Catechismo della Chiesa Cattolica, e nel Direttorio di Pastorale familiare,3ntrambi editi nel 1993. Quindi nessuna novità: la Chiesa è sempre stata vicina a separati e divorziati.

Anonimo ha detto...

I vescovi potrebbero denunciare i casi di pedofilia all'autorità giudiziaria? Secondo la legge italiana chi può sporgere denuncia di un reato, oltre la vittima?

Anonimo ha detto...

Non sono un legale e non ti so rispondere con esattezza.
Ma c'è anche una cosa che si chiama Etica, o coscienza. Se sei a conoscenza di un caso di pedofilia e non lo denunci, non so se commetti reato, ma so che di sicuro sei moralmente complice del pedofilo!
Ma i Vescovi possono assolversi a vicenda e continuare a dormire il sonno del giusto!
Anna

Anonimo ha detto...

Anna, non è usando il sarcasmo che riusciamo a capire di più. La legge italiana tutela anche le vittime: per molti motivi potrebbero non avere piacere di essere "messe in piazza". Per questo, nelle direttive date ai vescovi troviamo che i preti pedofili vanno rimossi e messi in condizioni di non nuocere più, ma un grande sostegno, supporto e vicinanza deve essere dato alle vittime, anche convincendole a denunciare gli abusi. Questo è sulle direttive che si trovano anche su internet. Ciao
Franco

Anonimo ha detto...

I preti pedofili vanno rimossi ... e gli stupratori? Una multa per sosta vietata?
i preti pedofili vanno CONDANNATI!

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