Anna Maria Tarantola, vice di Bankitalia, e Luigi Gubitosi, di Bank of
America, scelti per le loro competenze ai vertici di Viale Mazzini. Ma i
partiti, ad eccezione dell'UDC, non sono soddisfatti e chiedono
l'audizione della Tarantola al Comitato di Vigilanza della Camera.
Il carrozzone della Rai, che ha 13mila dipendenti, 1.780 giornalisti che ci costano mediamente 112 milioni di euro l’anno (Mediaset ne ha soltanto 400, sempre per tre testate), un utile di 4 milioni di euro nel 2011 (mentre nel 2012 ci sarà ancora un rosso per 16 milioni di euro a causa dei diritti televisivi per gli Europei e le Olimpiadi di Londra) ha cambiato il board. Il premier Monti ha designato due banchieri: per la poltrona di presidente c’è la dottoressa lodigiana Anna Maria Tarantola, vice-direttore di Bankitalia, 63 anni, laureata all’Università Cattolica e con alcuni master all’estero, mentre per il posto di Direttore Generale Monti ha indicato il banchiere napoletano Luigi Gubitosi, 51 anni, laureato in Giurisprudenza, manager di grossi gruppi privati e con esperienza negli ultimi anni a Bank of America.
E’ la seconda volta che alla guida di Viale Mazzini ci sarà una donna. Prima della Tarantola c’è stata Letizia Brichetto Arnaboldi, moglie del petroliere Gianmarco Moratti, imprenditrice europea designata da Silvio Berlusconi. Una donna preparata, esperta di bilanci e navigata. Ora Monti punta sui banchieri (evidentemente Berlusconi è fissato con gli imprenditori e Monti con i banchieri) per risanare la Rai, che da anni paga consulenze milionarie scandalose a esponenti della cultura, della politica, dello spettacolo e dell’economia. E sempre da anni alcuni guru vicini alla politica e ai partiti gestiscono trasmissioni a loro immagine e somiglianza dimenticando che si tratta della Tv pubblica e che dovrebbero essere super partes. Solo in Italia ci sono trasmissioni di tre ore contro il Presidente del Consiglio in carica, chiunque egli sia (anche se, sempre in Italia, un Presidente del Consiglio può avere tre reti private, ma questo è un altro discorso...).
Dunque, la Tarantola e Gubitosi, che conoscono molto bene il mercato, le borse, le banche e l’economia, si occuperanno della Rai per tagliare i costi, per razionalizzare le spese, per portare il bilancio in pareggio, per evitare ulteriori assunzioni e per fornire un servizio di qualità ai contribuenti. Monti ha dichiarato che la sua scelta è caduta su due banchieri e non su esponenti dello spettacolo e della cultura perché la Rai ha già molte persone all’interno che rappresentano questi due mondi. Per Monti contano soprattutto una buona gestione e nessuna perturbazione politica.
Ma i partiti che sono rimasti fuori da questa tornata stanno levando la loro voce stonata (vedi Di Pietro) parlando a vanvera di poteri forti. Non si capisce perché in Italia quando c’è la volontà di mettere ordine alla Rai e ai suoi raccomandati, i politici si stracciano le vesti…
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