Dopo 30 anni di gestione del potere, Formigoni dovrebbe favorire un ricambio della classe dirigente nel suo movimento, aprendo anche alle donne
di Alberto Giannino
Roberto Formigoni, 65 anni, celibe, originario di Lecco, una laurea in Filosofia, esponente di punta di Comunione e Liberazione e del Pdl, è Presidente della Regione Lombardia dal 1995. Da 17 anni consecutivi è uno dei leader lombardi, prima di Forza Italia e poi del Pdl. Ora la sua carriera politica sembra essere arrivata al capolinea. Sui principali quotidiani nazionali c'è scritto che avrebbe ricevuto un avviso di garanzia per due reati: finanziamento illecito (500mila euro versatigli nell'ultima campagna elettorale) e corruzione nell'ambito della sanità lombarda. Lui nega decisamente l'avviso di garanzia, tira dritto e precisa: non mi dimetto. Ma il candidato alla segreteria della Lega Nord, Roberto Maroni, sottolinea che il suo movimento sta valutando l'ipotesi di affrontare le Regionali nel 2013 e non più alla scadenza naturale del 2015. Per Formigoni sarebbe la fine della carriera politica, a meno che non decida di candidarsi alle politiche.
I magistrati milanesi si sono occupati di lui (a suo onore, senza successo) per le firme false nelle liste di appoggio alla sua candidatura, per la discarica di Cerro Maggiore, per le polveri sottili e l' inquinamento in Lombardia, per la P3 e per i viaggi fatti con il faccendiere Daccò. Il 16 aprile 2012 il Corriere della Sera lancia la notizia secondo cui uno dei fiduciari svizzeri di Pierangelo Daccò, amico di Formigoni e uomo vicino a Comunione e Liberazione, arrestato per aver creato milioni di fondi neri nello scandalo San Raffaele e aver distratto dal patrimonio della Fondazione Maugeri circa 70 milioni di euro sotto forma di consulenze e appalti fittizi, afferma che Daccò avrebbe pagato viaggi aerei per lo stesso Governatore, un suo collaboratore, il fratello di Formigoni e sua moglie. Tra questi benefici, un viaggio Milano-Parigi da ottomila euro il 27 dicembre 2008 pagato proprio da Daccò a Formigoni. Il Governatore però ha smentito categoricamente il fatto affermando di non aver ricevuto mai alcun beneficio.
Formigoni durante i suoi 4 mandati al Pirellone ha sempre sostenuto i finanziamenti pubblici alle scuole private e confessionali. Nel 2007-08 si è opposto alla vendita di Alitalia ad Air France durante il 2° governo Prodi e poi all'alleanza tra compagnia aerea italiana e Air France (puntando piuttosto su Lufhtansa) durante il 4° governo Berlusconi, in consonanza con la Lega Nord, allo scopo di evitare la penalizzazione dell' aeroporto di Milano Malpensa. Nel dicembre 2008 si è espresso contro l'introduzione in commercio della pillola RU486 in Italia, firmando assieme ad altri un appello contro la sua introduzione: «Non è una medicina, non cura alcuna malattia, non aiuta la vita, la stronca sul nascere. Non è amichevole verso le donne. Per queste ragioni etiche siamo contrari alla sua introduzione in Italia». In seguito ha ribadito la propria contrarietà, sottolineando di non potersi opporre alle leggi dello stato, ma di voler regolamentarne la somministrazione "solo e soltanto negli ospedali". Nel 2009 si è rifiutato di dare applicazione in Lombardia alla sentenza della Corte d'Appello che autorizzava l'interruzione dell'idratazione e dell’alimentazione forzata di Eluana Englaro, dichiarando: "Non possiamo mandare con leggerezza alla morte una persona che è tenuta in vita non attraverso cure intrusive ma semplicemente dandole da mangiare e da bere”. Ha in seguito premiato le suore di Lecco che avevano in custodia Eluana Englaro. Nel gennaio 2011 ha firmato una lettera aperta per chiedere ai cattolici italiani di sospendere ogni giudizio morale nei confronti di Silvio Berlusconi, indagato dalla procura di Milano.
Formigoni fa politica da oltre 30 anni (nella Dc, nel PPI, nel CDU, nei CPL, in FI e nel Pdl). Gli viene forse attribuito troppo potere in relazione al suo consenso reale (si dice che CL abbia solo lo 0,5% nel Pdl): gli uomini di Formigoni hanno assessorati di prestigio in Lombardia (oltre alla sua Presidenza), un posto nel Parlamento europeo per Mauro Mauri e la Vicepresidenza della Camera per Maurizio Lupi. Ai ciellini viene rimproverata una gestione del potere che dura da 30 anni prima a Palazzo Marino (sede del Comune di Milano) con Zola, Cosma Gravina, Intiglietta, Bulgarelli, poi in regione Lombardia con Antonio Simone, Boscagli, Cattaneo, ecc. Stranamente non c'è mai stata una donna ai vertici di Cl in Lombardia né nel resto d'Italia: dobbiamo quindi pensare ad un movimento poco incline alle donne? Beh, se stiamo ai fatti sì. Anche a Rimini al meeting nazionale non abbiamo mai visto donne, se non nelle Memores Domini.
Ritornando a Formigoni, dopo 30 anni di politica attiva voleva fare il Ministro degli Esteri e/o il leader del Pdl dopo la caduta di Berlusconi. Invece è stato premiato Angelino Alfano, che gode della fiducia del capo e dei leader del Pdl. Per Formigoni possiamo allora parlare di arrivo al capolinea? Sembra proprio di sì. Ormai dalla politica ha avuto oneri e onori, arrivando al successo, alla popolarità e al potere... forse è il momento di lasciare il passo alle nuove generazioni.
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