venerdì, giugno 15, 2012
L’”iniziale ispirazione” di padre Gemelli “non è affatto superata: i tempi sollecitano a continuare con coraggio ed entusiasmo la strada dei padri in un rinnovato sforzo di riflessione culturale alta a tutto campo”.

Radio Vaticana - Lo ha detto - riferisce l'agenzia Sir - il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nell’omelia della Messa celebrata ieri sera, in occasione della solennità del Sacro Cuore, patrono dell’Università Cattolica, nella Chiesa centrale dell’ateneo. “La pretesa di ridefinire tutto in base a criteri di pura soggettività - ha ammonito il cardinale - si rivolta contro l’uomo stesso che inevitabilmente diventa anch’esso oggetto di manipolazione di poteri forti in grado di condizionare il modo di pensare e di vivere”. L’Università Cattolica, ha esordito il cardinale, ha contribuito ad alimentare nella “storia del nostro Paese” quella “visione integrale della persona, aperta e trascendente, che sta al cuore dell’umanesimo cristiano e che ha ispirato la civiltà italiana ed europea”. Una lezione, questa, che insegna ancora oggi come “la necessaria cultura della specializzazione non deve diventare frammentazione, e nessuna ricerca specifica deve mai perdere il riferimento all’insieme antropologico che sembra essere oscurato e trascurato dal dibattito contemporaneo”. “La Chiesa che è in Italia guarda all’Università Cattolica con simpatia e fiducia”, ha assicurato il cardinale Bagnasco. “Come sarebbe possibile - si è chiesto il presidente della Cei - affrontare in modo adeguato le questioni odierne - penso alla bioetica, alla biopolitica, alla famiglia, al bene della libertà di educazione e di religione, ma anche al diritto e alla medicina - senza una visione antropologica completa e aperta? E come contribuire in modo efficace e argomentato alla volontà di ridefinire le cose - compreso l’uomo, l’autonomia, l’amore, la vita, la famiglia - come se tutto fosse a nostra assoluta disposizione? Oggetto di qualunque opinione individuale e culturale?”. “Tra studio e libertà responsabile - ha proseguito il cardinale Bagnasco - esiste un rapporto intrinseco, e il mondo accademico deve essere scuola di intelligenza per la ricerca della verità oggettiva, di libertà per saper scegliere il bene vero, di cuore per poter amare la società e le persone anche con il sacrificio di sé”. “Fucina di intelligenze, di formazione, di cultura cattolica”: questa è stata l’Università Cattolica per la “felice intuizione” del Beato Giuseppe Toniolo. In essa, ha ricordato il cardinale, “si sentiva forte l’esigenza di un crogiolo di lato livello dove l’incontro tra ragione e fede, Vangelo e cultura, potesse avvenire in modo non occasionale ma sistematico, onesto e sereno, come metodo virtuoso e fecondo a beneficio dell’uomo e della società”. E “così è stato nella storia del nostro Paese”. (R.P.)

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