Dalla lettura dell’ultimo Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo, redatto dall’ Opera “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, emergono dati inquietanti sullo stato della libertà religiosa in Occidente. Fra gli elementi che destano preoccupazione, il laicismo imperante e un’ideologia gay sempre più agguerrita e organizzata.
Dal 1947, anno della sua fondazione, “Aiuto alla Chiesa che Soffre” (ACS), di recente riconosciuta da Benedetto XVI quale Fondazione di diritto pontificio, svolge un’intensa opera di sostegno missionario in favore dei cristiani che in varie parti del mondo soffrono discriminazioni e persecuzioni a motivo della loro appartenenza religiosa. La Fondazione è impegnata altresì in un’attività di informazione e di denuncia delle più gravi violazioni della libertà religiosa nel mondo al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale su un fenomeno troppo spesso sottostimato, per non dire ignorato, dai media occidentali. Eppure, come acutamente ebbe modo di osservare tempo addietro Massimo Cacciari nel corso di un dibattito televisivo, la libertà religiosa è la madre di tutte le libertà!
Ebbene, bisogna sapere che da più di un decennio ormai ACS cura la preparazione di un approfondito Rapporto sulla libertà religiosa, aggiornato ogni due anni, il quale offre un pregevole quadro di sintesi sullo stato della libertà religiosa nei vari Paesi del mondo. L’ultimo Rapporto, del 2010 (si attende adesso l’edizione del 2012, prossima ad essere pubblicata in autunno), è visualizzabile sul sito Internet dell’Opera nella sezione intitolata “Osservatorio sulla libertà religiosa”, all’indirizzo acs-italia.org/osservatorio/. Qui sarà possibile, per il lettore, ricevere tutte le informazioni ricercate, cliccando sull’icona dello Stato di interesse. Si tratta di un esercizio niente affatto ozioso, il quale potrebbe riservare delle sorprese, soprattutto se si rivolge l’attenzione sugli Stati occidentali. Anche nei Paesi dell’Occidente “civilizzato”, infatti, non sono mancati, pur di recente, fenomeni anche gravi di discriminazione e di intolleranza su base religiosa. Tra le forme “nuove” di intolleranza religiosa emergenti nei Paesi dell’Occidente secolarizzato il Rapporto rileva, tra le altre, quelle indotte da un laicismo sempre più diffuso e da un’ideologia gay sempre più prepotente ed aggressiva. E’ dato osservare, infatti, come sempre più spesso militanti gay si rendano responsabili di gravi episodi di violenza e di aggressione nei confronti di appartenenti a confessioni religiose, soprattutto cristiane. In questi casi – lo si deve constatare con amarezza – si assiste però, da parte dei nostri media, o ad un silenzio complice o, peggio ancora, ad una tacita approvazione. Mentre la violenza e l’intolleranza andrebbero sempre e con la stessa forza condannati sia quando sono rivolte contro persone omosessuali per ragioni di pregiudizio omofobo sia quando vengono poste in essere da omosessuali per ragioni di odio ideologico o religioso.
Il Rapporto sulla libertà religiosa ci offre un elenco degli episodi più significativi di questa inedita forma di intolleranza religiosa tutta di matrice gay (con riferimento al biennio considerato, 2008-2010). Si consideri ad esempio il caso del Regno Unito, ove, con l’entrata in vigore nel 2007 dell’Equality Act (Sexual Orientation) Regulations, si è fatto obbligo a tutte le organizzazioni caritative britanniche operanti nel settore degli affidi e delle adozioni (in prevalenza cristiane) di accettare le unioni civili contratte tra omosessuali come condizione per poter continuare a svolgere la loro attività, così coartando la loro libertà di coscienza (a queste conclusioni, osserva il Rapporto, è giunto anche un giornalista del luogo, Nicky Campbell, in un interessante documentario dal titolo “I cristiani sono perseguitati?”, andato in onda nel 2010 proprio il giorno di Pasqua). La stessa cosa è accaduta negli Stati Uniti, dove alcune istituzioni ecclesiastiche (fra le quali la Diocesi cattolica di Washington DC) hanno cessato dal primo febbraio 2010 la propria attività di assistenza nelle pratiche di adozione e affido a causa delle norme approvate nel dicembre 2009 dal Comune di Washington con la cosiddetta “legge sul matrimonio gay”, che di fatto obbliga le agenzie di adozione a non fare distinzione tra le coppie (etero e gay) richiedenti l’adozione.
Sempre rimanendo in territorio USA, ci ricorda ancora il Rapporto, episodicamente si assiste ad irruzioni da parte di militanti gay all’interno di chiese per imporre provocatoriamente e con violenza il proprio punto di vista. E’ quanto accaduto, ad esempio, nel novembre 2008 a Lansing, nel Michigan, quando durante una celebrazio¬ne protestante evangelica, un gruppo di una trentina di persone, autodefinitesi anarchici omosessuali, hanno iniziato a gridare bestemmie. Nel gennaio 2009 è stata la volta di una chiesa cattolica di San Francisco, danneggiata dopo la sconfitta referendaria della legge che consentiva i matrimoni fra persone dello stesso sesso. Viene poi ricordata la provocatoria manifestazione organizzata da attivisti gay nel febbraio del 2010 in occasione della festa di San Valentino davanti alla cattedrale parigina di Notre Dame, allorché è stato inscenato un bacio omosessuale di massa per protestare contro la presunta omofobia della Chiesa cattolica (manifestazione poi spostata, a causa delle comprensibili proteste della popolazione, presso la vicina piazza di St-Michel). Che dire poi del bacio gay collettivo e degli insulti che hanno accolto Benedetto XVI al suo passaggio in papa-mobile nella piazza davanti alla Sagrada Familia il 7 novembre 2010 in occasione del suo viaggio pastorale in Spagna? Non sono pure questi episodi di intolleranza religiosa, pianificati a tavolino dai movimenti di militanza gay allo scopo di suscitare scalpore e far parlare di sé, riunendo i propri affiliati e simpatizzanti attorno ad un nemico comune strumentalmente individuato nella Chiesa cattolica?
Il caso più eclatante è però quello relativo all’arresto (avvenuto il 20 aprile 2010 a Workington, nella Cumbria, Regno Unito) del pastore evangelico Dale McAlpine in seguito ad un sermone pubblico in cui condannava la pratica omosessuale, definendola come un peccato. Dopo il suo rilascio su cauzione, al predicatore è stato intimato di non tener più sermoni in pubblico. Ad una così grave violazione della libertà di espressione in materia religiosa si è giunti mediante l’applicazione delle leggi sull’ordine pubblico emanate nel 1986 per il contrasto al vandalismo e agli eccessi dei tifosi. Due i dati inquietanti di questa vicenda: il primo è l’utilizzo strumentale (pur in mancanza di una specifica previsione di reato che puniva nel Regno Unito l’omofobia) di fattispecie delittuose dettate ad altri fini per reprimere forme di espressione non in linea con l’ideologia gay; il secondo è che la denuncia è partita proprio da un funzionario di polizia dichiaratamente omosessuale e militante gay. In un articolo vivacemente contestato, pubblicato in questo stesso quotidiano il 2 settembre del 2009, evidenziavo i pericoli che sarebbero potuti derivare dall’introduzione, nel nostro ordinamento, di un reato di opinione incriminante l’omofobia (la proposta di legge, a firma dell’onorevole Paola Concia, era in quei giorni all’esame del Parlamento): pericoli legati ad un utilizzo strumentale dell’arma penale per reprimere mere manifestazioni di pensiero non in linea con l’ortodossia gay. Ebbene, il caso del pastore anglosassone dimostra come simili timori non fossero affatto infondati!
Più in generale, va ribadito alla luce degli episodi passati or ora in rassegna come i pericoli per la libertà religiosa in Occidente non siano venuti del tutto meno, anche se si presentano in forme e modi diversi rispetto al passato. Quello del fondamentalismo ideologico di matrice gay, va pur detto, è solo uno tra gli altri. A questi si può aggiungere quello dell’intransigenza laicista e dell’integralismo islamico. Prendiamone atto, allora, con il dovuto realismo, rifuggendo dalla duplice tentazione del buonismo, che ci fa chiudere gli occhi dinanzi alla realtà, e del pregiudizio, che ci porta a disprezzare gli altri sol perché diversi da noi: anche fra i laici, anche fra gli omosessuali, anche fra i musulmani, ci sono tantissime persone valide con cui poter condurre un dialogo onesto e fruttuoso, oggi più che mai necessario, all’interno di una società plurale, se si vuole evitare che prevalgano i diversi estremismi.
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Sono presenti 6 commenti
Il Papa ha detto " Dio li creò uomo e donna, complementari l'uno per l'altra. Tutto il resto é contro natura. Infatti stiamo assistendo alla putrefazione del mondo.
Cavour disse: Libera Chiesa in Libero Stato. Ecco, se la chiesa cattolica smettesse di intrufolarsi nella vita degli stati, sopratutto quello italiano, molto probabilmente non offrirebbe il fianco a queste tipologie di critiche.
la tristezza, in tutto ciò, è che c'è un sacco di gente che, in buona fede, crede alle ciarlatanerie di monsignor bartolo.
da quando le idee anti etiche e malsane governano il mondo
Si tratta di malattia come un altra ma la depravazione e il vizio dell'uomo non vuole accettarlo ,prenderlo al sedere non e' certo cosa normale . Che maiali depravati e sporcaccioni. Dio ci ha creati uomo e donna non ha certo creato questi maiali .
Comunque voglio essere padrone di essere schifato da gente come questa, senza far del male a nessuno ma non e' possibile che tra poco i malati saranno coloro che amano una donnaIo voglio essere padrone di schifare questi depravati!
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