In tutta la Penisola iniziative per la Giornata Mondiale del Rifugiato, ma secondo un’indagine il sistema di accoglienza è al collasso. Nel frattempo avvengono nuovi sbarchi.
Sono sbarcati nella notte sulla spiaggia di Ferruzzano, nel Reggino. Sono quarantatre persone, tra cui dieci donne e nove bambini, tutti provenienti da Siria e Afghanistan. Soprattutto i piccoli apparivano provati, particolarmente stanchi, ma nel complesso le loro condizioni di salute sono buone e, temporaneamente, sono stati ospitati in una struttura d’accoglienza nella vicina città di Bianco. Nessuna traccia della nave che li ha condotti sulle coste calabre.
Proprio ieri, a Roma, si è tenuto un convegno organizzato dalla Caritas per fare il punto sulla situazione dei richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato in programma per il prossimo 20 giugno. «In tutto i richiedenti asilo o in possesso di protezione sono sessantamila. Purtroppo è emerso che negli insediamenti spontanei si vive sotto i livelli minimi di salute e la situazione più problematica si registra proprio nella capitale. I posti disponibili sono insufficienti, mentre la capacità di finanziare percorsi individuali e mirati di sostegno all’integrazione è limitata rispetto alla domanda». Lo dice l’indagine “Mediazioni Metropolitane”, finanziata dal Fondo Europeo per i Rifugiati 2008-2013 e promosso dalla Caritas e dall’associazione Centro Astalli di Roma, la Solidarietà Caritas Onlus di Firenze e la Fondazione Caritas Ambrosiana di Milano.
Lo scorso anno – secondo lo studio – si è registrato un eccezionale flusso di migranti, la cui sorte ancora oggi non è stata chiaramente definita. Si attende ora un nuovo flusso, uguale o superiore, a quello del 2011. «Il nostro Paese, nonostante la presenza di alcune buone pratiche, non è stato in grado – si legge nel rapporto dell’indagine – di attuare politiche di accoglienza e integrazione realmente efficaci, a fronte di un fenomeno che ha oramai assunto un carattere sistemico».
Intanto, in molte città italiane si rincorrono le iniziative di sensibilizzazione e solidarietà per la Giornata Mondiale del Rifugiato, appuntamento annuale voluto dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, istituito nel 2000 come occasione per ricordare la condizione di milioni di persone, in tutti i continenti, costrette a fuggire dalle loro case, dai loro Paesi, a causa di conflitti, persecuzioni, torture e violazioni dei diritti umani. La Giornata vuole farci riflettere sulle difficili scelte che un rifugiato è spesso costretto a fare, nella speranza di un futuro migliore. Benedetto XVI ha detto: «I rifugiati che chiedono asilo, fuggiti da persecuzioni, violenze e situazioni che mettono in pericolo la loro vita, hanno bisogno della nostra comprensione e accoglienza, del rispetto della loro dignità umana e dei loro diritti, nonché della consapevolezza dei loro doveri. La loro sofferenza invoca dai singoli Stati e dalla comunità internazionale che vi siano atteggiamenti di mutua accoglienza, superando timori ed evitando forme di discriminazione e che si provveda a rendere concreta la solidarietà anche mediante adeguate strutture di ospitalità e programmi di re-insediamento».
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