sabato, giugno 02, 2012
Il Papa ha incontrato 7mila religiosi e religiose nel Duomo e ha ribadito i concetti contenuti nell’Enciclica di Paolo VI "Sacerdotalis Caelibatus" sul celibato e la castità. A San Siro invece manifestazioni di gioia fra 80mila ragazzi, invitati a mettere in pratica i doni dello Spirito Santo e a tendere ad alti ideali.

di Alberto Giannino

Seconda giornata di Benedetto XVI a Milano. Prima l’incontro con sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi in Duomo, poi l’incontro a San Siro con i cresimandi e le loro famiglie. Nel Duomo di Milano lo attendevano 7mila persone fra cui una ventina di cardinali, un centinaio di vescovi e 300 monache di clausura. Nella Basilica il Papa ha dichiarato che il sacerdozio è dono prezioso ed ha precisato: "Se Cristo, per edificare la sua Chiesa, si consegna nelle mani del sacerdote, questi a sua volta si deve affidare a Lui senza riserve: l’amore per il Signore Gesù è l’anima e la ragione del ministero sacerdotale". In realtà, ha chiarito papa Benedetto XVI, "non c’è opposizione tra il bene della persona del sacerdote e la sua missione; anzi, la carità pastorale è elemento unificante di vita che parte da un rapporto sempre più intimo con Cristo nella preghiera per vivere il dono totale di se stessi per il gregge, in modo che il popolo di Dio cresca nella comunione con Dio e sia manifestazione della comunione della Santissima Trinità. Ogni nostra azione, infatti, ha come scopo condurre i fedeli all’unione con il Signore e a fare crescere la comunione ecclesiale per la salvezza del mondo".

Benedetto XVI, che parlava a braccio, ha ancora affermato: "Unione personale con Dio, bene della Chiesa, bene dell’umanità e nella sua totalità non sono cose distinte o opposte ma una sinfonia della fede vissuta". "Segno luminoso di questa carità pastorale e di un cuore indiviso sono il celibato sacerdotale e la verginità consacrata". Citando Sant’Ambrogio, il Papa ha osservato: "Il Signore Gesù è stato la sua grande attrattiva, l’argomento principale della sua riflessione e predicazione, e soprattutto il termine di un amore vivo e confidente. Senza dubbio, l’amore per Gesù vale per tutti i cristiani, ma acquista un significato singolare per il sacerdote celibe e per chi ha risposto alla vocazione alla vita consacrata: solo e sempre in Cristo si trova la sorgente e il modello per ripetere quotidianamente il ‘sì’ alla volontà di Dio". Il Pontefice ha ricordato anche che sant’Ambrogio "con intensità sorprendente predicò e coltivò la verginità nella Chiesa, promuovendo anche la dignità della donna". In particolare ha ripreso un ‘celebre sermone alle vergini’ di Sant’Ambrogio: "Cristo è tutto per noi: se desideri risanare le tue ferite, egli è medico; se sei angustiato dall’arsura della febbre, egli è fonte; se ti trovi oppresso dalla colpa, egli è giustizia; se hai bisogno di aiuto, egli è potenza; se hai paura della morte, egli è vita; se desideri il paradiso, egli è via; se rifuggi le tenebre, egli è luce; se sei in cerca di cibo, egli è nutrimento".

Rivolgendosi a consacrate e consacrati, il Santo Padre li ha ringraziati per la testimonianza e li ha incoraggiati: "Guardate al futuro con fiducia, contando sulla fedeltà di Dio che non manca mai e la potenza della sua grazia, capace di operare sempre nuove meraviglie anche in noi e con noi". Nella Vergine Maria, ha proseguito, "possiamo riconoscere il ‘genere di vita verginale e povera che Cristo Signore si scelse per sé e che la vergine Madre sua abbracciò’, una vita in piena obbedienza alla volontà di Dio". Non solo: "Maria, madre di Cristo, estende e prolunga anche in noi la sua divina maternità, affinché il ministero della Parola e dei sacramenti, la vita di contemplazione e l’attività apostolica nelle molteplici forme perseverino, senza stanchezza e con coraggio, a servizio di Dio e a edificazione della Chiesa".

L’altro incontro si è tenuto a San Siro dove c’erano 80mila ragazzi e ragazze ad attenderlo. Benedetto XVI li ha incoraggiati a vincere l’egoismo, a mettere in pratica i doni dello Spirito Santo, a coltivare eventuali vocazioni religiose, a tendere ad ideali alti e a seguire Cristo. Il Papa, di fronte ad una bellissima scenografia, ai colori gialli e bianchi e a tantissimi giovani è rimasto stupito e colpito. Ha ringraziato il cardinale Scola per l'efficienza e tutti gli organizzatori della manifestazione. Al suo fianco c’erano sempre Padre Georg, il cardinale Tarcisio Bertone e l’Arcivescovo di Milano. Le famiglie provenienti da tutto il mondo invece si preparano per la Messa di domani mattina all’aeroporto di Bresso: sono previste 1 milione di persone.

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