Le autorità libiche affermano di aver ripreso il totale controllo dell’aeroporto internazionale di Tripoli preso d’assalto nella serata di ieri da un gruppo di miliziani che hanno costretto a terra tutti i voli.
Misna - “Abbiamo il controllo completo dell’aeroporto” ha detto il vice ministro Omar al Khadrawi durante una conferenza stampa convocata sull’accaduto, e precisando che decine di assalitori della brigata Al Awfia (fedeltà) sono stati arrestati e disarmati. Il Consiglio nazionale di transizione aveva autorizzato il ministero degli Interni e quello della Difesa a usare “ogni mezzo necessario” per riprendere il controllo dello scalo dalle mani dei miliziani, provenienti da Tarhouna, cittadina a 60 chilometri dalla capitale, ex serbatoio di fedelissimi di Gheddafi. Poco dopo il fallimento di una trattativa avviata con gli assalitori, unità di militari sono penetrati all’interno dell’aeroporto.
Al Khardawi ha precisato che alcuni “sabotatori” si sono dati alla fuga e altri si sono consegnati spontaneamente: in tutto gli arrestati sono una quarantina.
L’aeroporto, all’interno del quale due hangar a cui i ribelli hanno appiccato le fiamme sono andati distrutti, resterà chiuso per le prossime 24 ore.
Ieri sera, verso il tramonto, il gruppo di miliziani ha invaso le piste e costretto i voli a terra. Decine di pickup con a bordo artiglieria antiaerea erano state dislocate accanto agli aeromobili, tra cui un volo Alitalia. Nel paese, che si trova a fare i conti con la nebulosa di milizie e gruppi armati del post-Gheddafi proprio ieri è trapelata la notizia che le elezioni, previste per il 19 giugno, saranno rinviate al 5-6 luglio. Non si fa in tempo a controllare i requisiti di tutti i candidati, a stampare le schede e a distribuirle.
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