I primi sondaggi danno Pranab Mukherjee, ex ministro delle Finanze, come favorito. Contro di lui PA Sangma, controverso politico cristiano che ha ottenuto il sostegno dell’opposizione ultranazionalista indù rinnegando i pogrom dell’Orissa. I risultati usciranno il 22 luglio prossimo.
AsiaNews - Da questa mattina, sono in corso le elezioni per eleggere il nuovo presidente dell'India. Pranab Mukherjee, candidato della United Progressive Alliance (Upa, coalizione di governo), è visto come il grande favorito a sostituire Pratibha Patil, la prima donna ad aver ricoperto la carica di presidente. Contro di lui, corre P A Sangma, politico cristiano sostenuto dal Bharatiya Janata Party (Bjp, partito ultranazionalista indù all'opposizione). Iniziato alle 10 (ora locale), il voto terminerà alle 17 (ora locale). I risultati verranno annunciati il 22 luglio prossimo.
Ad eleggere il futuro presidente indiano non è il popolo, ma un collegio elettorale composto da membri di parlamento e assemblee dei diversi Stati. Il mandato dura cinque anni.
Ex ministro delle Finanze dell'attuale governo (ha rassegnato le dimissioni una volta ufficializzata la sua candidatura, ndr), Pranab Mukherjee è considerato uno dei politici più esperti e capaci del Paese. La sua carriera politica è iniziata nel 1969 sotto il governo di Indira Gandhi, per la quale è stato ministro delle Finanze. Durante il primo mandato da primo ministro di Manmohan Singh, egli ha ricoperto il ruolo di ministro della Difesa (2004-2006) e degli Affari esteri (2006-2009).
La storia politica di Purno Agitok Sangma, tribale cattolico, rende la sua candidatura alla presidenza "curiosa". Membro del Congress (principale partito Upa) ed ex presidente del Lok Sabha (Camera bassa o Casa del popolo), nel 1998 ha lasciato il partito per formare il Nationalist Congress Party (Ncp). Alla radice della rottura, la decisione di eleggere Sonia Gandhi presidente del Congress. In campagna elettorale ha di fatto "assolto" il Bjp per i pogrom anticristiani del Kandhamal, generando un forte dibattito nell'opinione pubblica indiana - cristiana e non -, visto che la sua candidatura è appoggiata dal partito ultranazionalista indù.
Il presidente in India non ha effettivo potere, ma può giocare un ruolo fondamentale in caso di crisi costituzionale: uno scenario che potrebbe profilarsi con le elezioni generali del 2014. Proprio per questo, il Congress punta sulla vittoria di Pranab Mukherjee per riacquistare popolarità e riprendersi da una serie di scandali legati al problema della corruzione, oltre che dai problemi dell'economia indiana.
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