venerdì, luglio 06, 2012
La corte minorile sostiene che Ali Hasan è pericoloso per la società e va rieducato. Nessuna menzione su eventuali crimini commessi. Arrestato in maggio, il bambino ha già scontato un mese di carcere preventivo senza accuse specifiche.

AsiaNews - Una Corte minorile del Bahrain condanna a un anno di libertà vigilata Ali Hasan (nella foto), bambino di 11 anni accusato di aver partecipato lo scorso 13 maggio alle manifestazioni contro il governo sulla scia della Primavera araba che sta scuotendo il Medio oriente. Secondo il tribunale, egli è pericoloso per la società e va rieducato. Il caso ha scandalizzato l'opinione pubblica locale e internazionale. Diversi attivisti accusano il governo di sfruttare il caso Hasan per frenare l'ondata di proteste pro-democrazia iniziate nel marzo 2011 e costate decine di morti.

Arrestato in maggio, Hasan ha già scontato un mese di carcere, ma senza accuse specifiche nei suoi confronti. Lo scorso 11 giugno il tribunale lo ha rimesso in libertà, giudicandolo innocente. Tuttavia dopo un riesame del caso, il 5 luglio i giudici hanno optato per un anno di libertà vigilata, sottolineando la pericolosità del bambino che avrebbe preso parte ad almeno tre sit-in organizzati in maggio da attivisti sciiti.

Shahzalan Khamis, avvocato di Hasan, dice che il suo assistito è innocente e non ha commesso alcun crimine. "La decisione della corte - afferma - è una vera e propria condanna formulata su basi inesistenti". Interrogati sull'argomento i giudici si giustificano sottolineando che le accuse contro il giovanissimo attivista non sono mai cadute, ma non spiegano su quali capi di accusa il bambino dovrebbe scontare un anno di libertà vigilata.

Hasan è solo uno dei minorenni arrestati dalle autorità durante sit-in e manifestazioni. Secondo il Bahrain Center for Human Rights, la maggior parte dei bambini si trovava in piazza insieme ai genitori e non avrebbero compiuto alcuna azione tale da giustificare arresto e detenzione preventiva.

Il Bahrain è un Paese a maggioranza sciita, ma governato da una famiglia reale sunnita alleata dell'Arabia Saudita. Da oltre un anno la popolazione chiede riforme costituzionali e l'allontanamento dello sceicco Khalifah ibn Salman al-Khalifah, premier dal 1971. Sull'onda della "Primavera araba", l'opposizione sciita ha organizzato nel marzo 2011 una sollevazione popolare. Per reprimere le manifestazioni il governo ha chiesto aiuto all'alleato saudita, che è intervenuto inviando le forze speciali autorizzate a sparare sui dimostranti. Negli scontri sono morte 24 persone, tra cui 4 poliziotti. Le rivolte sono ricominciate con forza lo scorso 18 aprile in vista del gran premio di Formula 1. Per giorni migliaia di manifestanti hanno occupato le strade della capitale e dei villaggi a maggioranza sciita. Il governo ha risposto con la forza imponendo il coprifuoco e arrestando centinaia di persone.

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