Non ci sarà boom di auto elettriche senza colonnine di ricarica e per questo in Europa saranno probabilmente 4,1 milioni i punti di ricarica installati al 2020. Germania, Francia, Gran Bretagna, Olanda e Italia da sole rappresenteranno il 60% del mercato mondiale. Un articolo di Carlo Iacovini, Presidente di GreenValue.
Qualenergia - Non ci sarà boom di auto elettriche senza colonnine di ricarica. E il mercato si prepara. Per gli scettici, si tratta di 7,7 milioni di punti di ricarica installati entro il 2017 globalmente per un fatturato di 3,3 mld di €. In Europa le vendite voleranno dalle 47.000 unità del 2012 fino alle 900.000 nel 2020, con una crescita complessiva annuale del 44%. In Europa al 2020 saranno installati 4,1 milioni di punti di ricarica. Lo dice la più recente indagine di PIKE Research(il più autorevole istituto di ricerca internazionale sulle “clean technologies”), che prevede globalmente una crescita media annuale dei ricavi del 49%. Germania, Francia, Gran Bretagna, Olanda e Italia saranno i Paesi più interessanti e da soli rappresentano il 60% del mercato complessivo nei prossimi anni. Si prevede che le vendite di colonnine in Europa cresceranno dai 72milioni di € nel 2012 a oltre il miliardo di euro nel 2020. Compresa anche una piccola quota di quasi 79 milioni di euro di vendite di sistemi di ricarica “wireless”, tecnologia oggi ancora sperimentale.
Le dinamiche di diffusione dei punti di ricarica sono molto diverse da Paese a Paese. Ma soprattutto in Europa sarà boom dei punti di ricarica “business”, ubicati presso luoghi di lavoro, reti distributive e centri commerciali. Saranno pochi i clienti europei che li installeranno presso la propria abitazione, come invece avviene per la maggioranza dei casi in America, per esempio.
Inoltre, contrariamente a quanto si può pensare, solo il 31% delle colonnine saranno acquistate dagli Enti Pubblici, mentre la maggior parte sarà installata presso luoghi di lavoro, aree commerciali e aziende private.
È il momento della svolta e l’introduzione di auto elettriche “di massa” segnerà il confine tra i progetti pilota che abbiamo visto in questi anni e il vero mercato. Purtroppo in Europa non abbiamo ancora uno standard di prese e questo è un primo ostacolo alla diffusione di massa.
Ma come sempre ci penserà il mercato a dare gli indirizzi. Entro il 2013, l’introduzione di veicoli elettrici “completi” come Renault ZOE e la discesa in campo di player come Volkswagen, con la GOLF elettrica, daranno forte impulso all’offerta di mobilità ecologica. E lì sapremo finalmente se l’entusiasmo sull’auto elettrica si trasformerà in vendite.
Qualenergia - Non ci sarà boom di auto elettriche senza colonnine di ricarica. E il mercato si prepara. Per gli scettici, si tratta di 7,7 milioni di punti di ricarica installati entro il 2017 globalmente per un fatturato di 3,3 mld di €. In Europa le vendite voleranno dalle 47.000 unità del 2012 fino alle 900.000 nel 2020, con una crescita complessiva annuale del 44%. In Europa al 2020 saranno installati 4,1 milioni di punti di ricarica. Lo dice la più recente indagine di PIKE Research(il più autorevole istituto di ricerca internazionale sulle “clean technologies”), che prevede globalmente una crescita media annuale dei ricavi del 49%. Germania, Francia, Gran Bretagna, Olanda e Italia saranno i Paesi più interessanti e da soli rappresentano il 60% del mercato complessivo nei prossimi anni. Si prevede che le vendite di colonnine in Europa cresceranno dai 72milioni di € nel 2012 a oltre il miliardo di euro nel 2020. Compresa anche una piccola quota di quasi 79 milioni di euro di vendite di sistemi di ricarica “wireless”, tecnologia oggi ancora sperimentale.
Le dinamiche di diffusione dei punti di ricarica sono molto diverse da Paese a Paese. Ma soprattutto in Europa sarà boom dei punti di ricarica “business”, ubicati presso luoghi di lavoro, reti distributive e centri commerciali. Saranno pochi i clienti europei che li installeranno presso la propria abitazione, come invece avviene per la maggioranza dei casi in America, per esempio.
Inoltre, contrariamente a quanto si può pensare, solo il 31% delle colonnine saranno acquistate dagli Enti Pubblici, mentre la maggior parte sarà installata presso luoghi di lavoro, aree commerciali e aziende private.
È il momento della svolta e l’introduzione di auto elettriche “di massa” segnerà il confine tra i progetti pilota che abbiamo visto in questi anni e il vero mercato. Purtroppo in Europa non abbiamo ancora uno standard di prese e questo è un primo ostacolo alla diffusione di massa.
Ma come sempre ci penserà il mercato a dare gli indirizzi. Entro il 2013, l’introduzione di veicoli elettrici “completi” come Renault ZOE e la discesa in campo di player come Volkswagen, con la GOLF elettrica, daranno forte impulso all’offerta di mobilità ecologica. E lì sapremo finalmente se l’entusiasmo sull’auto elettrica si trasformerà in vendite.
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Sono presenti 2 commenti
Tutto bello, io sono un fautore dell'auto elettrica, ma il problema è uon ed uno solo: quanto costa l'auto elettrica ?
Perchè se hanno in mente di prendere un progetto di ua classica vettura a combustione, metterci il motore elettrica e farcirla di batteria, x poi farla pagare un botto, gli risparmio la fatica ed il costo di chiedere previsioni finanziarie sulle vendire, se le terranno tutte sul groppone, se saranno intelligenti, guadagneranno di meno, magari solo all'inizio, per poi riconquistare il mercato. In tempi di crisi non ci provino neppure a tirare la corda, tanto è già rotta!!
La mobilità elettrica è vantaggiosa sotto diversi punti di vista, innanzitutto il motore elettrico non presenta parti meccaniche e quindi non richiede una manutenzione regolare; inoltre il pieno di energia di un veicolo elettrico è di circa 2-3 euro e anche i costi di assicurazione e di bollo sono notevolmente convenienti. L'unico punto debole è rappresentato dal'autonomia delle batterie ancora insufficiente, per i lunghi percorsi e i costi di acquisto elevati delle vetture elettriche. Tuttavia l'impiego di materiali nuovi come la grafite nelle batterie potrà migliorarne la capacità e la diffusione delle colonnine di ricarica su tutto il territorio europeo come prevede questo articolo, servirà a diffondere i veicoli elettrici, che diventando un fenomeno di massa diverranno anche meno costosi.
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