domenica, luglio 15, 2012
Martini ha dato impulso agli studi biblici con la lectio divina e la Scuola della Parola, ha fondato la Cattedra dei non credenti e la Scuola di formazione alla politica. De Scalzi: “Milano gli vuole bene”

di Alberto Giannino

Il Cardinale emerito di Milano, Carlo Maria Martini, 85 anni, torinese, gesuita, a lungo capofila dei progressisti nella Chiesa cattolica mondiale, ma anche personaggio-chiave dell'elezione al soglio pontificio di Joseph Ratzinger - un uomo a cui lo lega una stima reciproca non priva di divergenze teologiche, esegetiche ed ecclesiologiche - ha compiuto 60 anni di sacerdozio. Tutta la Diocesi più grande e popolosa d'Europa festeggia la consacrazione sacerdotale del suo vescovo che dal 1979 al 2002 ha guidato l'Arcidiocesi di Milano, lasciando un segno profondo e indelebile nei suoi preti, nei religiosi, nelle religiose e nel popolo di Dio.

Il giovane Rettore della Gregoriana lasciò Roma nel 1979 per andare a Milano in spirito di totale obbedienza a Papa Giovanni Paolo II, anche se, a suo dire, non si sentiva adatto a fare il vescovo e non voleva lasciare i suoi amati studi biblici. E infatti Martini, biblista di fama internazionale, fondò la Scuola della Parola affinché tutti potessero accostarsi al libro sacro e conoscere Cristo (San Girolamo al riguardo diceva che “l'ignoranza della Scrittura è ignorare Cristo”). Ancora oggi molti fedeli si riuniscono nelle loro case per leggere e commentare qualche passo della Bibbia e altri lo fanno personalmente in Chiesa o nella loro camera.

Martini ha inoltre “inventato” la scuola di formazione alla politica, per valorizzare soprattutto i giovani che intendevano fare gli amministratori privilegiando il bene comune. Infine va ricordata l'istituzione della “Cattedra dei non credenti”, nella quale credenti e non credenti si alternavano per discutere di tematiche importanti e di attualità. Tale Cattedra è stata apprezzata moltissimo dai laici, che hanno riconosciuto nel cardinale Martini un personaggio vicino alle loro istanze e capace di ascoltare le loro ragioni.

Martini in 23 anni di episcopato ha scritto oltre 20 Lettere Pastorali, centinaia di discorsi e di omelie e tantissimi libri, che sono la sua eredità morale e spirituale. Ha favorito il dialogo con la Chiesa ortodossa, con i Fratelli separati protestanti e con gli Ebrei, conquistando un'attenzione speciale dalle altre Chiese e religioni. Ha servito la Chiesa di Milano fino al compimento dei 75 anni su richiesta di Giovanni Paolo II e ha visitato tutte le 1.104 parrocchie della Diocesi.

L’attuale Vescovo Ausiliare, mons. Erminio De Scalzi, ha dichiarato che se vogliamo sintetizzare e ricordare il cardinale Martini (che oggi è malato, ma ancora lucidissimo) dobbiamo dirgli una cosa sola: “Eminenza, Milano e i fedeli della sua ex arcidiocesi le vogliono un bene immenso”.

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