Da ieri sono ufficialmente in vigore al massimo delle loro potenzialità le sanzioni decise da Stati Uniti e Unione Europea contro l’Iran.
Misna - Stabilite come forma di pressione per contrastare il programma nucleare portato avanti da Teheran, le sanzioni prevedono il blocco delle importazioni di idrocarburi dall’Iran, tra i principali paesi esportatori al mondo. In dichiarazioni alla stampa, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Ramin Mehmanparast, ha accusato Stati Uniti e paesi europei di causare effetti negativi sull’economia globale “di cui dovrebbero essere considerati responsabili”. Secondo Mehmanparast, l’insicurezza nel mercato globale dell’energia è un aspetto inseparabile della sicurezza in generale. Il portavoce ha anche denunciato la contraddizione rappresentata dalle sanzioni rispetto alle trattative in corso tra lo stesso Iran e il cosiddetto gruppo 5+1 (i cinque membri permanenti dell’Onu e la Germania).
L’embargo entrato in vigore ieri colpisce anche tutte le azione straniere che operano in Iran. Esenzioni riguardano alcuni paesi asiatici, tra cui la Cina, e africani.
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