Due iniziative dedicate alla disabilità per dimostrare, con le parole di Giovanni Paolo II, che “il corpo ha la capacità di mantenere il vero sussurro e i segreti di Dio”.
Radio Vaticana - Alla vigilia dei Giochi olimpici e paralimpici, che inizieranno a Londra il 27 luglio, la Chiesa cattolica d’Inghilterra e Galles sta tenendo in questi giorni un convegno internazionale (2 luglio) e una giornata (8 luglio) approfittando di questa occasione sportiva unica “per promuovere una nuova idea di persona che consideri il corpo nelle sue potenzialità più profonde, oltre il limite dell’handicap”. A parlarne all'agenzia Sir Europa è Cristina Gangemi, consulente della Conferenza episcopale per i temi legati alla disabilità. “Le Paralimpiadi - spiega - mettono in scena la teologia del corpo di Giovanni Paolo II che era un grande sportivo. Era sempre in forma, grazie a una ferma disciplina, e consentiva al suo spirito di guidarlo nello sport. Ha anche dimostrato, sperimentando in prima persona la disabilità fisica, che esiste una continuità tra salute e malattia e il corpo va rispettato e onorato sempre. Con la ‘Gaudium et Spes’ ha letto i segni del tempo perché ha avviato una teologia della disabilità”. (R.P.)
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