giovedì, luglio 05, 2012
Otto anni dopo la morte di Yasser Arafat, è ancora un mistero per tutto il mondo che cosa precisamente abbia ucciso lo storico leader palestinese.

E-ilmensile - Secondo quanto rivelato ieri, 4 luglio, da Al Jazeera e riportato da E-il mensile, però, qualche importante novità sembra esserci. Le indagini condotte dall’istituto per la Fisica delle radiazioni di Losanna hanno, infatti, dimostrato che Arafat era in buona salute fino al 2004, quando improvvisamente si ammalò. Secondo quanto riferito dal dottor Francois Bochud, il direttore dell’istituto, anormali tracce di polonio sono state ritrovate negli effetti personali del leader. Questi risultati hanno portato Suha Arafat, la vedova del leader, a chiedere alle Autorità palestinesi di riesumare il corpo del marito defunto dalla sua tomba a Ramallah. Se i test dimostrassero che le anche le ossa di Arafat contengono alti livelli di polonio, allora si avrebbe una prova certa e inconfutabile del fatto che il leader palestinese sia stato effettivamente avvelenato, hanno dichiarato i medici svizzeri.

La questione dell’avvelenamento da polonio è delicata. Limitata è la letteratura scientifica al riguardo e i sintomi con cui si manifesta l’avvelenamento da polonio sono molto diversi tra loro. È interessante notare, però, che nelle prime settimane in cui Arafat si ammalò ebbe gli stessi sintomi – grave dissenteria, perdita di peso e vomito – del russo Litvinenko, il cui avvelenamento da polonio sarebbe stato già accertato, nonostante le circostanze che riguardano la sua morte siano ancora da chiarire.

Anche alcuni studi effettuati su animali esposti al veleno in questione per alcune settimane hanno riscontrato sintomi simili. Sintomi che hanno finito col determinare la morte dell’animale.

Il polonio è una sostanza presente naturalmente nell’atmosfera, ma a livelli molto ridotti. I test effettuati sugli effetti personali di Arafat, invece, hanno riscontrato quantità di polonio persino superiori al dieci per cento di quello usato negli esprimenti di laboratorio. Per i medici di Losanna, dunque, è esclusa ogni possibilità che quel polonio provenga da fonti naturali.

Le indagini dell’istituto svizzero sono diventate più approfondite dopo che i medici di Losanna avevano chiesto di analizzare i campioni del sangue e delle urine che erano stati prelevati ad Arafat mentre si trovava nell’ospedale militare di Percy, in Francia. Il fatto che l’ospedale avesse riferito che quei campioni erano stati distrutti ha insospettito la vedova del leader palestinese. “Di solito si tengono sempre le tracce di una persona importante, e Yasser lo era. Forse non volevano rischiare di ritrovarsi coinvolti in una brutta questione?”, ha dichiarato la signora Arafat.

“Riesumare il corpo di Yasser è per me molto doloroso – ha aggiunto la vedova – ma è l’unica soluzione per dirimere i miei dubbi, per togliere un grande peso dal mio petto. Almeno so di aver fatto qualcosa per spiegare al popolo palestinese, alla generazione araba e musulmana di tutto il mondo, che non si è trattato di morte naturale, ma è stato un crimine”.


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