Secondo i funzionari del dipartimento di Stato Usa, è diventato opportuno negare il visto agli ispanici con alcuni tatuaggi “particolari”. Particolari, in quanto possibile segno di appartenenza ad alcune gang criminali.
E-ilmensile - Una posizione assurda secondo molti esperti legali, anche perché le gang criminali cittadine non sono una novità negli Stati Uniti. Si tratta di un fenomeno che esiste nel Paese da almeno 40 anni senza mai essere stato seriamente combattuto e, di conseguenza, senza mai essere stato sradicato. E questa nuova misura non sembra certo il modo migliore per farlo. Le band hanno sempre usato segni identificativi specifici: di volta in volta sono stati cappelli, giacche, ecc. Da un paio di decenni sono i tatuaggi. E, proprio a partire da questi, secondo le nuove direttive Usa, si può identificare un criminale e quindi vietargli l’ingresso nel Paese. Peccato però che i tatuaggi siano una pratica diffusa anche tra molti giovani che con le gang hanno a che vedere ben poco.
Non a caso, la misura è stata definita “esagerata” da molti avvocati. Finora l’ufficio immigrazione ha già negato il diritto di ingresso negli Usa anche a quegli ispanici che hanno dei certificati penali puliti ma hanno il grosso problema di essere tatuati. Il fatto stesso di avere un tatuaggio implica – secondo l’immigrazione – l’appartenenza ad una qualche gang criminale.
Jeff Joseph, avvocato specializzato in leggi sull’immigrazione, sostiene che “ci si sta pericolosamente avvicinando a una violazione del primo emendamento della Costituzione statunitense, quello che garantisce la libertà di parola e di espressione”.
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