La preghiera di Ferragosto dell'arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, sarà soprattutto per i poveri e i deboli, con un particolar occhio agli operai dello stabilimento di Fiat Mirafiori considerato in qualche modo ''a rischio'' per via della crisi.
Radio Vaticana - ''Da tempo seguo da vicino le crescenti difficolta' in cui si dibattono nel nostro territorio imprese e lavoratori che rischiano la disoccupazione o sono in cassa integrazione'', spiega in una nota monsignor Cesare Nosiglia che aggiunge di aver ''espresso piu' volte grande preoccupazione per il futuro dello stabilimento Fiat Mirafiori che sempre ha rappresentato una realta' produttiva emblematica per Torino e il Paese''. Nosiglia sottolinea poi come ''la situazione esiga da parte di tutte le componenti in causa, le istituzioni nazionali e locali, la proprieta' e gli azionisti, il management e i sindacati un'assunzione di concorde responsabilità''. ''Non possiamo dimenticare - conclude Nosiglia - che i lavoratori del gruppo Fiat e di Mirafiori hanno dato prova, anche attraverso un sofferto referendum di disponibilita' a quanto e' stato loro richiesto e si trovano da tempo in cassa integrazione. E' giusto e doveroso che possano presto tornare a un lavoro stabile come e' stato loro promesso''.
Radio Vaticana - ''Da tempo seguo da vicino le crescenti difficolta' in cui si dibattono nel nostro territorio imprese e lavoratori che rischiano la disoccupazione o sono in cassa integrazione'', spiega in una nota monsignor Cesare Nosiglia che aggiunge di aver ''espresso piu' volte grande preoccupazione per il futuro dello stabilimento Fiat Mirafiori che sempre ha rappresentato una realta' produttiva emblematica per Torino e il Paese''. Nosiglia sottolinea poi come ''la situazione esiga da parte di tutte le componenti in causa, le istituzioni nazionali e locali, la proprieta' e gli azionisti, il management e i sindacati un'assunzione di concorde responsabilità''. ''Non possiamo dimenticare - conclude Nosiglia - che i lavoratori del gruppo Fiat e di Mirafiori hanno dato prova, anche attraverso un sofferto referendum di disponibilita' a quanto e' stato loro richiesto e si trovano da tempo in cassa integrazione. E' giusto e doveroso che possano presto tornare a un lavoro stabile come e' stato loro promesso''.
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