martedì, agosto 28, 2012
Dopo il maxi-risarcimento imposto alla compagnia sudcoreana, la major di Cupertino chiede al giudice di eliminarne anche la presenza dal mercato. I media coreani paventano una nuova forma di dazi contro i prodotti non americani: “I consumatori si conquistano con l’innovazione, non con le sentenze”.

Seoul (AsiaNews) - Dopo la sentenza emessa negli Stati Uniti che ha condannato la Samsung a risarcire la Apple per violazione dei brevetti industriali, la compagnia di Cupertino ha sferrato un nuovo attacco e ha chiesto al giudice Lucy Koh - che ha già emesso la sentenza favorevole - di bloccare la commercializzazione di otto smartphone delle Tre Stelle ("Samsung" in coreano). I modelli a rischio sono il Galaxy S 4G, Galaxy S2 AT&T, Galaxy S2, Galaxy S2 T-Mobile, Galaxy S2 Epic 4G, Galaxy S Showcase, Droid Charge and Galaxy Prevail. Diversa la situazione del Galaxy Note 10.1, il tablet più recente di casa Samsung, che era stato bloccato già a giugno per la "probabile violazione" di un altro brevetto e che è tornato in commercio dopo il pronunciamento dei giurati del caso.

Una decisione su questo fronte "commerciale" arriverà dopo l'udienza fissata il 20 settembre, anche se Samsung ha già chiesto un rinvio e ha annunciato l'appello contro il maxi-risarcimento da oltre 1 miliardo di dollari che è stata condannata a pagare. Cui vanno sommati i danni provenienti dalle Borse mondiali: nella prima giornata dopo la sentenza, la compagnia ha infatti perso il 7%.

Nel frattempo, il caso ha scosso il Paese asiatico. La sentenza è stata letta con rispetto persino dai media conservatori, che tuttavia lasciano intendere che dietro al risarcimento ci sia la volontà di tassare i prodotti stranieri importati negli Stati Uniti. Il Chosun Ilbo, quotidiano più diffuso del Paese, scrive: "La storia ha provato che le grandi compagnie hanno fatto breccia nel cuore dei consumatori con l'ingegno, non con le sentenze. La storia darà ragione a Samsung".


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