Il segretario di Stato Usa discute con i vertici di Ankara il sostegno che viene dato ai rivoltosi siriani, come accrescere ancora l'isolamento internazionale di Damasco, la preparazione di un piano di transizione al regime. Preoccupano le notizie sulla presenza di al-Qaeda. Scontro a fuoco al confine con la Giordania.
I colloqui della Clinton voglionno preparare, in sostanza, quello che gli americani chiamano "il giorno dopo Assad", ossia i passi da compiere perché, caduto l'attuale regime, il fututro della Siria possa essere libero, pluralistico e democratco.
A offuscare questa speranza e spiegare la riluttanza degli Stati Uniti a offrire aiuti militari agli insorti, informazioni, anch'esse di fonte Usa, citate dall'AP, parlano ci almeno 200 militanti di al-Qaeda che sarebbero presenti nel Paese con l'obiettivo di creare basi sul modello di quanto l'organizzazione terroristica ha realizzato in Iraq.
Sul terreno, nel frattempo, lo scontro continua: Aleppo è sempre al centro di una battagloia che, secondo l'agenzia statale SANA, ha visto l'esercito respingere un attacco dei ribelli contro l'aeroporto, mentre gli insorti dicono di preparare una controffensiva per riprendere i quartieri dai quali si sono rititrati. Il Syrian National Council riferisce anche di scontri nella periferia d Damasco.
E mentre Turchia, Libano e Giordania si trovano ad affrontare il dramma di decine di migliaia di persone che cercano scampo dalla guerra civile, da Amman gunge notizia di un sonflitto a fuoco che ieri ha coinvolto forze giordane e siriane. L'esercito di Damasco avrebbe aperto il fuoco nei pressi del posto di confine di Tel Shihab-Turra, i giordani avrebbero risposto. (PD)
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Sono presenti 3 commenti
"The day after Assad"?
Bashar al-Assad!
Che altro?
"The day after Assad"?
Bashar al-Assad!
Che altro?
E' volata a Saigon.
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