A Berlino incontro Merkel-Samaras. Vogliamo Atene nell’Euro: dice la cancelliera al premier greco, ma deve rispettare gli impegni.
Radio Vaticana - Dopo il vertice borse europee deboli, lo spread resta a 450, mentre, secondo indiscrezioni, la Bce aspetterà la decisione della Corte Costituzionale tedesca suo fondo salva-stati Esm, prevista per il 12 settembre, prima di decidere per l’acquisto degli eurobond. Servizio di Francesca Sabatinelli (ascolta)
La Germania accoglie Antonis Samaras con buoni propositi. “Vorrei che la Grecia restasse nell’eurozona”, ha detto la cancelliera Merkel incontrando il premier greco, precisando poi però che ciò che Berlino si aspetta: che Atene rispetti gli impegni, alle parole quindi seguano i fatti. E la promessa del greco arriva: li rispetteremo, ha spiegato Samaras, non vogliamo altri aiuti ma tempo per respirare. E’ nostro dovere aiutare, ha proseguito la Merkel. Un messaggio chiaro rivolto a chi, in Germania e non solo, preme per l’uscita della Grecia dall’Eurozona. In gioco, per il governo tedesco, c’è la credibilità di tutta l’Europa. Bisogna quindi recuperare fiducia e mantenere gli impegni, è questa la linea della Merkel, condivisa dal presidente francese Hollande. Intanto sta per prendere il via il tour del presidente Ue, Van Rompuy, il 28 a Madrid per incontrare Rajoy, e poi Berlino, Parigi
Angela Merkel si è per la prima volta esposta auspicando che la Grecia resti nell’Euro. Come è da interpretare questa nuova posizione della cancelliera tedesca? Francesca Sabatinelli lo ha chiesto all’economista Francesco Carlà: ascolta
R. - Io credo che la Merkel in questo momento, non sia particolarmente interessata a far saltare il tavolo della Grecia e a prendere la posizione dei falchi in Germania, in Olanda, in Finlandia. La Merkel ha le elezioni e quindi, anche politicamente, non è interessata a fare una campagna elettorale sulle macerie.
D. - Per quanto riguarda invece Samaras, ha voluto rassicurare che la Grecia ha ancora delle chance. Quali?
R. - Le chance della Grecia sono sempre legate ai prestiti europei. La posizione di Samaras è quella di cercare di conquistare un tempo in più, anche perché il disavanzo greco si sta ampliando invece che ridursi, quindi lo scenario non è certamente dei più rosei. Deve ancora promuovere quelle riforme, quei tagli e quelle privatizzazioni che ha promesso negli accordi con la Troika. Quindi è molto probabile che la Grecia verrà obbligata a stare dentro i vecchi accordi, sia come tempi che come misure da prendere.
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