Le bande criminali si appropriano in media ogni giorno in Messico di 20-25.000 barili di petrolio: un danno equivalente a una perdita quotidiana pari a circa 2 milioni di euro per l’industria del greggio.
Misna - “Quella delle sottrazioni illecite è una questione ricorrente per la benzina, ma ora interessa anche il petrolio” ha avvertito Carlos Morales, responsabile della sezione per l’esplorazione e la produzione dell’azienda statale Pemex (Petróleos Mexicanos). Secondo le informazioni fornite da Morales, i primi furti di greggio sono stati scoperti nel secondo semestre del 2011 dopo verifiche che hanno portato alla luce un divario tra il quantitativo prodotto e quello distribuito: quest’anno è risultato pari al 3%, quasi il triplo di quanto registrato alla fine del 2011, secondo cifre della Commissione nazionale degli idrocarburi (Cnh). I furti avvengono sia lungo gli oleodotti che all’interno delle raffinerie. Morales non ha avanzato pubblicamente ipotesi sulla destinazione del petrolio rubato né sull’identità dei responsabili, limitandosi a parlare di “gruppi criminali”. Il Messico è il 7° produttore di greggio al mondo, con una media di 2,5 milioni di barili al giorno, circa la metà dei quali riservati all’esportazione.
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