Si chiama Hala Gezah e correrà i 100 metri piani donne, la gara regina dello sprint
Misna - Hala è l’unica donna che rappresenta la nuova Libia alle Olimpiadi di Londra e fa parte del gruppo di cinque atleti libici qualificatisi per i Giochi. “Sono molto felice ovviamente – dice al quotidiano Libya Herald – e mi rendo anche conto che rappresentare la Libia è una grande responsabilità. Dopo il periodo difficile attraversato vogliamo mostrare al mondo che stiamo costruendo un paese nuovo”. Al di là di una possibile affermazione per portare a casa quella che sarebbe la prima medaglia olimpica mai vinta dalla Libia, i cinque atleti arrivati a Londra la loro prima vittoria l’hanno ottenuta riuscendo a qualificarsi in condizioni difficili.
“A nessuno sarebbe venuto in mente di allenarsi mentre tanta gente combatteva e moriva” aggiunge Ali Elkekli, stella libica nel sollevamento pesi categoria 85kg. Elkekli ha partecipato alle manifestazioni contro Gheddafi e solo a novembre del 2011 ha ripreso ad allenarsi: un tempo sufficiente per consentirgli però di vincere la medaglia d’oro, il dicembre successivo, ai Giochi arabi di Doha, e per imporsi ad aprile a Nairobi, ai Campionati africani.
Accanto a Hala e Ali, a Londra sono andati Ali Mabrouk el Zaidi, nella maratona, Ahmed Yousef Elkawiseh, nel judo -66kg, e Sofyan el Gadi, nei 100 metri farfalla. Per questa avanguardia già il fatto di poter vedere i loro nomi circolare sulla stampa libica è comunque un successo. Durante il regime, era espressamente vietato nominare l’autore di un gol durante una partita di calcio e spesso agli atleti non veniva concesso il permesso di partecipare a eventi sportivi internazionali. Adesso però è diverso e Hala può farsi fotografare con la bandiera della nuova Libia.
Misna - Hala è l’unica donna che rappresenta la nuova Libia alle Olimpiadi di Londra e fa parte del gruppo di cinque atleti libici qualificatisi per i Giochi. “Sono molto felice ovviamente – dice al quotidiano Libya Herald – e mi rendo anche conto che rappresentare la Libia è una grande responsabilità. Dopo il periodo difficile attraversato vogliamo mostrare al mondo che stiamo costruendo un paese nuovo”. Al di là di una possibile affermazione per portare a casa quella che sarebbe la prima medaglia olimpica mai vinta dalla Libia, i cinque atleti arrivati a Londra la loro prima vittoria l’hanno ottenuta riuscendo a qualificarsi in condizioni difficili.
“A nessuno sarebbe venuto in mente di allenarsi mentre tanta gente combatteva e moriva” aggiunge Ali Elkekli, stella libica nel sollevamento pesi categoria 85kg. Elkekli ha partecipato alle manifestazioni contro Gheddafi e solo a novembre del 2011 ha ripreso ad allenarsi: un tempo sufficiente per consentirgli però di vincere la medaglia d’oro, il dicembre successivo, ai Giochi arabi di Doha, e per imporsi ad aprile a Nairobi, ai Campionati africani.
Accanto a Hala e Ali, a Londra sono andati Ali Mabrouk el Zaidi, nella maratona, Ahmed Yousef Elkawiseh, nel judo -66kg, e Sofyan el Gadi, nei 100 metri farfalla. Per questa avanguardia già il fatto di poter vedere i loro nomi circolare sulla stampa libica è comunque un successo. Durante il regime, era espressamente vietato nominare l’autore di un gol durante una partita di calcio e spesso agli atleti non veniva concesso il permesso di partecipare a eventi sportivi internazionali. Adesso però è diverso e Hala può farsi fotografare con la bandiera della nuova Libia.
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