Legambiente:«Il governo intervenga per garantire legalità e sicurezza nelle isole minori»
Greenreport - A Lampedusa un incendio doloso ha distrutto una delle imbarcazioni destinate alla realizzazione del museo dell'immigrazione. Sul posto sono stati lasciati due fogli con minacce al nuovo sindaco Giusi Nicolini, ambientalista da sempre impegnata nella valorizzazione della riserva naturale, colpevole di portare avanti una politica di accoglienza, rispetto e inclusione nei riguardi dei migranti che sbarcano sull'isola. In un'altra sola siciliana, Favignana, Michele Rallo, già presidente del circolo di Legambiente e consigliere comunale, noto per le battaglie a tutela del territorio e per le azioni di contrasto della pesca di frodo, si è trovato con le gomme a terra e la bicicletta tagliata in due.
Secondo Legambiente, «Con gravi atti intimidatori, attentati e minacce, si sta cercando di fermare il prezioso lavoro portato avanti dalle istituzioni e dalle associazioni che sperimentano nuovi modelli di sviluppo incentrati sulla legalità, la sostenibilità ambientale e l'inclusione sociale nelle isole minori. L'area marina protetta di Favignana e la riserva di Lampedusa rappresentano infatti, due luoghi simbolo della bellezza del paesaggio italiano, minacciato dagli interessi degli speculatori che deve essere invece tutelato e valorizzato per le sue caratteristiche territoriali preziose anche per dare alle nuove generazioni la speranza di un futuro più pulito e sostenibile».
Per il presidente nazionale del Cigno Verde, Vittorio Cogliati Dezza, «Azioni di questo tipo dimostrano che le battaglie di legalità portate avanti in questi luoghi stanno disturbando concretamente la realizzazione di alcuni interessi criminali. Non crediamo che siano realmente gli immigrati l'oggetto delle intimidazioni, ma pensiamo che questo sia solo un espediente per nascondere i veri interessi dei criminali non più liberi di derubare e distruggere il territorio e il patrimonio della comunità per il loro mero vantaggio. Chiediamo al ministro Cancellieri di intervenire affinché anche in queste zone siano garantite la legalità e la sicurezza necessarie per portare avanti con efficacia politiche e progettualità innovative e sostenibili che possono rappresentare un volano di sviluppo economico solido e duraturo nelle piccole isole».
Greenreport - A Lampedusa un incendio doloso ha distrutto una delle imbarcazioni destinate alla realizzazione del museo dell'immigrazione. Sul posto sono stati lasciati due fogli con minacce al nuovo sindaco Giusi Nicolini, ambientalista da sempre impegnata nella valorizzazione della riserva naturale, colpevole di portare avanti una politica di accoglienza, rispetto e inclusione nei riguardi dei migranti che sbarcano sull'isola. In un'altra sola siciliana, Favignana, Michele Rallo, già presidente del circolo di Legambiente e consigliere comunale, noto per le battaglie a tutela del territorio e per le azioni di contrasto della pesca di frodo, si è trovato con le gomme a terra e la bicicletta tagliata in due.
Secondo Legambiente, «Con gravi atti intimidatori, attentati e minacce, si sta cercando di fermare il prezioso lavoro portato avanti dalle istituzioni e dalle associazioni che sperimentano nuovi modelli di sviluppo incentrati sulla legalità, la sostenibilità ambientale e l'inclusione sociale nelle isole minori. L'area marina protetta di Favignana e la riserva di Lampedusa rappresentano infatti, due luoghi simbolo della bellezza del paesaggio italiano, minacciato dagli interessi degli speculatori che deve essere invece tutelato e valorizzato per le sue caratteristiche territoriali preziose anche per dare alle nuove generazioni la speranza di un futuro più pulito e sostenibile».
Per il presidente nazionale del Cigno Verde, Vittorio Cogliati Dezza, «Azioni di questo tipo dimostrano che le battaglie di legalità portate avanti in questi luoghi stanno disturbando concretamente la realizzazione di alcuni interessi criminali. Non crediamo che siano realmente gli immigrati l'oggetto delle intimidazioni, ma pensiamo che questo sia solo un espediente per nascondere i veri interessi dei criminali non più liberi di derubare e distruggere il territorio e il patrimonio della comunità per il loro mero vantaggio. Chiediamo al ministro Cancellieri di intervenire affinché anche in queste zone siano garantite la legalità e la sicurezza necessarie per portare avanti con efficacia politiche e progettualità innovative e sostenibili che possono rappresentare un volano di sviluppo economico solido e duraturo nelle piccole isole».
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