Ma il governo giapponese "rallenta" l'uscita dal nucleare. Al via la nuova Nuclear regulation authority.
GreenReport - Ieri la Tokyo Electric Power Company (Tepco), l'utility che sta gestendo l'agonia della sua centrale nucleare colpita dal terremoto/tsunami dell'11 marzo 2011, ha reso noto che «Eccessivi livelli di cesio radioattivo sono stati rilevati in nove tipi di pesci catturati tra il 20 agosto e il 5 settembre in mare all'interno di un raggio di 20 km della centrale nucleare danneggiata di Fukushima Daiichi». Secondo l'agenzia Kyodo News, «Cesio in misura di ben 1.350 becquerel per chilogrammo è stato trovato, il 5 settembre, nei greenling pescati a 1 km al largo della costa di Minamisoma, nella prefettura di Fukushima . Il livello di cesio era di gran lunga superiore a quello dei 100 becquerel ritenuti dal governo giapponese come sicuro per il consumo». Il greenling è un pesce Scorpaeniformes della famiglia Hexagrammide, molto consumato in Giappone.
La Tepco ha anche detto che «540 becquerel e 390 becquerel di cesio radioattivo per kg sono stati rilevati rispettivamente nel pesce di scoglio e nelle razze», pescati nelle acque al largo dio Fukushima.
Già il 27 agosto la prefettura nord-orientale di Aomori aveva ordinato, per la prima volta dopo il disastro nucleare di Fukushima Daiichi, la sospensione del commercio di merluzzo del Pacifico pescato ad Hachinohea a causa dell'eccessiva contaminazione da cesio.
Mentre il mare giapponese rivela ancora un alto livello di contaminazione, il governo difende la sua decisione di approvare una nuova politica energetica, ma senza il documento redatto da ministri competenti che invitava ad arrestare tutti i reattori nucleari entro il 2030.
Il ministro della politica nazionale, Motohisa Furukawa ha detto che «La nuova politica prevede un percorso chiaro, pur mantenendo la flessibilità necessaria per far fronte a qualsiasi eventualità. Il Governo ha preso in considerazione il fatto che la nuova politica verrà utilizzata come base per le future misure ambientali ed energetiche». Secondo lui «Il Gabinetto non ha cambiato il contenuto della proposta dei ministri».
In realtà il governo dicentro-sinistra di Yoshihiko Noda ha approvato una nuova politica energetica per ridurre la dipendenza del Giappone dal nucleare, ma si è tirato indietro rispetto all'impegno di un Giappone a "Zero nucleare" entro il 2030. Il Consiglio dei Ministri ieri ha discusso un documento di 20 pagine e secondo il network radio-televisivo Nhk, si è accordato sul fatto che «Il governo dovrebbe continuare a consultare i comuni ospiti (delle centrali nucleari, ndr) e la comunità internazionale quando abbandonerà gradualmente l'energia nucleare».
Ma il governo non ha approvato ufficialmente il documento originale, cedendo probabilmente alle pressioni delle grandi industrie giapponesi che hanno grossi interessi nel nucleare e che si oppongono fortemente alla chiusura graduale delle centrali.
A quanto pare pressioni stanno arrivando anche dagli Usa che hanno con il Giappone un patto sul nucleare civile. Il premier giapponese Noda ha detto che «Il governo dovrebbe elaborare una strategia che offra una direzione alle imprese, ma che rimanga anche flessibile».
L'Nhk sottolinea che «Alcuni osservatori esprimono dubbi sul fatto che il Giappone raggiungerà un graduale smantellamento nel 2030» e i ministri sembrano voler lasciare una porta aperta per le contingenze future.
Intanto Noda ha nominato Shunichi Tanaka a capo della nuova Nuclear regulation authority (Nra) del Giappone. Tanaka è stato vice capo dell'Atomic energy commission. L'Nra sostituisce la Nuclear and industrial safety agency (Nisa), che ha dato pessima prova di sé durante e dopo la catastrofe nucleare di Fukushima Daiichi e che era sotto il diretto controllo del ministero dell'economia, commercio ed industria, cioè di chi promuoveva l'industria nucleare giapponese.
Noda ha anche nominato quattro membri del comitato Nra, tra i quali un esperto di reattori nucleari e un sismologo. Il rimo ministro giapponese ha chiesto alla nuova Authority di fare del suo meglio «Per riconquistare la fiducia dell'opinione pubblica per le operazioni dell'energia nucleare. La fiducia si è rotta con il disastro nucleare di Fukushima». Tanaka ha spiegato ai giornalisti che «L'Nra dovrà affrontare le conseguenze del disastro nucleare di Fukushima ed istituire un sistema di preparazione alle catastrofi. Per garantire la sicurezza dell'energia nucleare Inizierò con le lezioni apprese dal disastro nucleare».
Lezioni delle quali il governo giapponese sembra ricordarsi a giorni alterni.
GreenReport - Ieri la Tokyo Electric Power Company (Tepco), l'utility che sta gestendo l'agonia della sua centrale nucleare colpita dal terremoto/tsunami dell'11 marzo 2011, ha reso noto che «Eccessivi livelli di cesio radioattivo sono stati rilevati in nove tipi di pesci catturati tra il 20 agosto e il 5 settembre in mare all'interno di un raggio di 20 km della centrale nucleare danneggiata di Fukushima Daiichi». Secondo l'agenzia Kyodo News, «Cesio in misura di ben 1.350 becquerel per chilogrammo è stato trovato, il 5 settembre, nei greenling pescati a 1 km al largo della costa di Minamisoma, nella prefettura di Fukushima . Il livello di cesio era di gran lunga superiore a quello dei 100 becquerel ritenuti dal governo giapponese come sicuro per il consumo». Il greenling è un pesce Scorpaeniformes della famiglia Hexagrammide, molto consumato in Giappone.
La Tepco ha anche detto che «540 becquerel e 390 becquerel di cesio radioattivo per kg sono stati rilevati rispettivamente nel pesce di scoglio e nelle razze», pescati nelle acque al largo dio Fukushima.
Già il 27 agosto la prefettura nord-orientale di Aomori aveva ordinato, per la prima volta dopo il disastro nucleare di Fukushima Daiichi, la sospensione del commercio di merluzzo del Pacifico pescato ad Hachinohea a causa dell'eccessiva contaminazione da cesio.
Mentre il mare giapponese rivela ancora un alto livello di contaminazione, il governo difende la sua decisione di approvare una nuova politica energetica, ma senza il documento redatto da ministri competenti che invitava ad arrestare tutti i reattori nucleari entro il 2030.
Il ministro della politica nazionale, Motohisa Furukawa ha detto che «La nuova politica prevede un percorso chiaro, pur mantenendo la flessibilità necessaria per far fronte a qualsiasi eventualità. Il Governo ha preso in considerazione il fatto che la nuova politica verrà utilizzata come base per le future misure ambientali ed energetiche». Secondo lui «Il Gabinetto non ha cambiato il contenuto della proposta dei ministri».
In realtà il governo dicentro-sinistra di Yoshihiko Noda ha approvato una nuova politica energetica per ridurre la dipendenza del Giappone dal nucleare, ma si è tirato indietro rispetto all'impegno di un Giappone a "Zero nucleare" entro il 2030. Il Consiglio dei Ministri ieri ha discusso un documento di 20 pagine e secondo il network radio-televisivo Nhk, si è accordato sul fatto che «Il governo dovrebbe continuare a consultare i comuni ospiti (delle centrali nucleari, ndr) e la comunità internazionale quando abbandonerà gradualmente l'energia nucleare».
Ma il governo non ha approvato ufficialmente il documento originale, cedendo probabilmente alle pressioni delle grandi industrie giapponesi che hanno grossi interessi nel nucleare e che si oppongono fortemente alla chiusura graduale delle centrali.
A quanto pare pressioni stanno arrivando anche dagli Usa che hanno con il Giappone un patto sul nucleare civile. Il premier giapponese Noda ha detto che «Il governo dovrebbe elaborare una strategia che offra una direzione alle imprese, ma che rimanga anche flessibile».
L'Nhk sottolinea che «Alcuni osservatori esprimono dubbi sul fatto che il Giappone raggiungerà un graduale smantellamento nel 2030» e i ministri sembrano voler lasciare una porta aperta per le contingenze future.
Intanto Noda ha nominato Shunichi Tanaka a capo della nuova Nuclear regulation authority (Nra) del Giappone. Tanaka è stato vice capo dell'Atomic energy commission. L'Nra sostituisce la Nuclear and industrial safety agency (Nisa), che ha dato pessima prova di sé durante e dopo la catastrofe nucleare di Fukushima Daiichi e che era sotto il diretto controllo del ministero dell'economia, commercio ed industria, cioè di chi promuoveva l'industria nucleare giapponese.
Noda ha anche nominato quattro membri del comitato Nra, tra i quali un esperto di reattori nucleari e un sismologo. Il rimo ministro giapponese ha chiesto alla nuova Authority di fare del suo meglio «Per riconquistare la fiducia dell'opinione pubblica per le operazioni dell'energia nucleare. La fiducia si è rotta con il disastro nucleare di Fukushima». Tanaka ha spiegato ai giornalisti che «L'Nra dovrà affrontare le conseguenze del disastro nucleare di Fukushima ed istituire un sistema di preparazione alle catastrofi. Per garantire la sicurezza dell'energia nucleare Inizierò con le lezioni apprese dal disastro nucleare».
Lezioni delle quali il governo giapponese sembra ricordarsi a giorni alterni.
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