A poco più di un mese dal termine dei lavori, fissato per il 31 ottobre, la Commissione speciale per l’esame del fenomeno delle infiltrazioni mafiose in Valle d’Aosta insediatasi nel mese di febbraio cambia parte della sua composizione. I primi due protagonisti di questo avvicendamento sono Leonardo La Torre e Claudio Lavoyer, che di fatto invertono le rispettive cariche. Per comprendere al meglio la situazione attuale, è bene riavvolgere il nastro all’inizio del 2012.
Liberainformazione - La Torre è capogruppo regionale del partito Fédération Autonomiste, come tale è uno dei sette membri della “Commissione regionale antimafia” (composta unicamente da politici), ed è in attesa della sentenza del processo Amiat, che lo vede imputato per il reato di turbativa d’asta. Nello stesso periodo, Claudio Lavoyer è assessore regionale alle Finanze. Non solo. Alla fine del mese di gennaio, la Banca d’Italia ha sanzionato per 46 mila euro la Banca di Credito Cooperativo di Gressan (comune della cintura di Aosta) poiché non aveva ottemperato alle norme antiriciclaggio. Nello specifico, tra il 2009 e il 2010 su quattro conti correnti intestati proprio all’assessore e a delle persone a lui vicine, sono stati movimentati tramite assegni circolari 40 milioni e 700 mila euro, passaggi che la Banca d’Italia ha etichettato come “marcate anomalie” e su cui il politico non ha ancora fatto chiarezza, trincerandosi dietro un “questioni mie, il mio conto non c’entra nulla” (cfr. «Narcomafie» 2/2012, “Eluse le norme antiriciclaggio, l’assessore alle finanze si dimette”). La vicenda condusse Lavoyer a rassegnare le dimissioni da assessore e l’incarico fu assunto ad interim dal Presidente della Regione Augusto Rollandin. Fino al 25 luglio 2012, data in cui il dicastero in questione assume il volto di Leonardo La Torre, che nel frattempo, il 7 luglio, è stato assolto dall’accusa di turbativa d’asta “per non aver commesso il fatto”. Assumendo l’attuale ruolo, La Torre ha dovuto abbandonare l’incarico all’interno della Commissione regionale antimafia, incarico che da oggi è nelle mani di Claudio Lavoyer. Il secondo passaggio di testimone riguarda Emily Rini, eletta ieri, 19 settembre, presidente del Consiglio regionale (il suo predecessore Albert Cerise è recentemente deceduto) e che di fatto non può più far parte della Commissione. Al suo posto subentra Piero Prola, capogruppo dell’Union Valdôtaine.
Liberainformazione - La Torre è capogruppo regionale del partito Fédération Autonomiste, come tale è uno dei sette membri della “Commissione regionale antimafia” (composta unicamente da politici), ed è in attesa della sentenza del processo Amiat, che lo vede imputato per il reato di turbativa d’asta. Nello stesso periodo, Claudio Lavoyer è assessore regionale alle Finanze. Non solo. Alla fine del mese di gennaio, la Banca d’Italia ha sanzionato per 46 mila euro la Banca di Credito Cooperativo di Gressan (comune della cintura di Aosta) poiché non aveva ottemperato alle norme antiriciclaggio. Nello specifico, tra il 2009 e il 2010 su quattro conti correnti intestati proprio all’assessore e a delle persone a lui vicine, sono stati movimentati tramite assegni circolari 40 milioni e 700 mila euro, passaggi che la Banca d’Italia ha etichettato come “marcate anomalie” e su cui il politico non ha ancora fatto chiarezza, trincerandosi dietro un “questioni mie, il mio conto non c’entra nulla” (cfr. «Narcomafie» 2/2012, “Eluse le norme antiriciclaggio, l’assessore alle finanze si dimette”). La vicenda condusse Lavoyer a rassegnare le dimissioni da assessore e l’incarico fu assunto ad interim dal Presidente della Regione Augusto Rollandin. Fino al 25 luglio 2012, data in cui il dicastero in questione assume il volto di Leonardo La Torre, che nel frattempo, il 7 luglio, è stato assolto dall’accusa di turbativa d’asta “per non aver commesso il fatto”. Assumendo l’attuale ruolo, La Torre ha dovuto abbandonare l’incarico all’interno della Commissione regionale antimafia, incarico che da oggi è nelle mani di Claudio Lavoyer. Il secondo passaggio di testimone riguarda Emily Rini, eletta ieri, 19 settembre, presidente del Consiglio regionale (il suo predecessore Albert Cerise è recentemente deceduto) e che di fatto non può più far parte della Commissione. Al suo posto subentra Piero Prola, capogruppo dell’Union Valdôtaine.
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